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SULMONA – Tamponi a tappeto per gli operatori del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Dalla mattinata di sabato è scattata la somministrazione dei test per il personale più esposto al rischio contagio da Coronavirus. Si cominciano a concretizzare gli annunci e gli impegni presi dalla politica che ha dato il via libera per incrementare il numero dei tamponi da effettuare per gli operatori sanitari del locale nosocomio. La decisione era stata presa la scorsa settimana nell’ambito del comitato ristretto dei sindaci per rafforzare l’operazione di prevenzione sul territorio in un momento delicato dell’emergenza. Dopo il possibile focolaio della clinica San Raffaele, si punta quindi a “salvare” l’ospedale con i suoi angeli in corsia, che si stanno facendo in quattro per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Nelle scorse settimane si sono sottoposti al test, che è risultato negativo, alcuni operatori del reparto di rianimazione dove sono stati presi in carico complessivamente sei pazienti Covid: due deceduti, due trasferiti a Pescara e uno all’Aquila (per il miglioramento delle condizioni di salute) e un 53 enne di Castel Di Sangro che si trova nella stanza di pressione negativa. La somministrazione dei tamponi scatta così, sempre a scaglioni, per il pronto soccorso. Il personale fino a qualche giorno fa faceva la spola tra presidio di via Montesanto e pre-triage. Ora l’azienda ha separato i ruoli anche grazie all’attivazione dell’unità speciale di continuità assistenziale. Otto medici a domicilio, quattro per Sulmona e quattro per Castel Di Sangro, si muovono sul territorio per somministrare i tamponi. I medici, avvalendosi tutti i dispositivi di protezione individuale e seguendo il protocollo operativo, a casa del paziente eseguiranno tutti controlli previsti, tra cui misurazione della febbre, della pressione e verifica della saturazione di ossigeno dei polmoni. Da quel momento in poi il paziente covid o sospetto tale, verrà preso in carica e seguito passo dopo passo, fino a quando sarà necessario in base alla valutazioni dei medici.

Andrea D’Aurelio

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