
L’abbraccio tra il sindaco Luca Tirabassi e il suo predecessore, Gianfranco Di Piero, ha segnato la cerimonia di riconsegna alla città dell’arco di Porta Napoli, illuminato oggi dopo le operazioni di restauro che sono andate avanti per mesi. Un taglio del nastro a quattro mani nel segno della continuità amministrativa. Un momento partecipato anche dalla cittadinanza che si riappropria di un pezzo d’identità, di quella Porta, ai più sconosciuta se non fosse per la parte recitata all’inizio di Parenti Serpenti di Monicelli, che torna ad essere monumento. “Un’occasione importante per riscoprire e valorizzare uno dei simboli storici della città di Sulmona, restituendolo alla collettività attraverso un attento lavoro di ricerca, tutela e restauro”- hanno commentato Tirabassi e Di Piero. I lavori di restauro sono stati effettuatu dalla Soprintendenza ABAP di Chieti-Pescara; in particolare, l’architetto Aldo Giorgio Pezzi ha svolto il ruolo di Responsabile Unico del Progetto, Progettista e Direttore dei Lavori, Eliseba De Leonardis il ruolo di Direttore Operativo. La Direzione Operativa architettonica, unitamente al Coordinamento della Sicurezza, è stata ricoperto dall’architetto Lorenzo Leombroni, professionista esterno incaricato. L’intervento è stato finalizzato al miglioramento strutturale e alla riduzione della vulnerabilità sismica di uno dei monumenti simbolo della città di Sulmona. Nel corso dei lavori sono state eseguite operazioni di pulitura delle superfici lapidee in pietra calcarea, che presentano, come noto, anche elementi di alto rilievo artistico. Nell’ottica di una piena valorizzazione del monumento, sono stati eseguiti alcuni interventi puntuali che vanno dalla rimozione delle cancellate all’interno del fornice alla creazione di un nuovo sistema di illuminazione, dal rifacimento della pavimentazione interna ed esterna dell’antica fabbrica all’inserimento di un sistema di videosorveglianza a sua protezione. La ditta esecutrice dei lavori è stata la Pa.Art di Gessopalena. Cura dedicata ha richiesto il dipinto della Madonna della Pace con Bambino custodito nell’edicola a nord. Dopo Porta Napoli, altri monumenti cittadini sono prossimi al restauro, tra cui l’acquedotto medievale.









