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SULMONA – E’ stato fissato per le ore 9 di venerdì 23 novembre l’interrogatorio di garanzia per l’ex Dirigente scolastica e l’agente assicurativo, entrambe finite agli arresti domiciliari dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, e richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Stefano Iafolla. L’accusa contestata è quella di usura. A far scattare l’inchiesta è stata la denuncia della vittima che dopo essere stata aggredita da una donna rom, finita in carcere con la pesante accusa di tentato omicidio, ha raccontato tutto alla Polizia e ha fatto i nomi sia di altri tre componenti della famiglia Rom, anch’essi finiti dietro le sbarre per usura e poi delle due professioniste, clienti dell’autolavaggio. Dalle indagini condotte dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, è venuto fuori che dal 2014 e fino ai primi mesi dell’anno in corso, a fronte di un prestito iniziale di 2.000,00 € concesso, le due arrestate si erano fatte consegnare dalla vittima, nel tempo, la somma complessiva di 6000,00 €, con l’applicazione del tasso di interesse mensile pari al 20%. In attesa dell’interrogatorio di venerdì si amplia il raggio delle indagini. A finire nel mirino degli investigatori sono le attività professionali che fanno capo alle due donne arrestate. Indizi e movimenti che la Polizia sta cercando di rimettere insieme alla luce del materiale sequestrato durante la perquisizione domiciliare avvenuta nei giorni scorsi a casa dell’ex preside e dell’agente assicurativo. Una vicenda che ha cambiato anche il profilo di coloro che praticano usura. Persone insospettabili, distinte, apprezzate professioniste nei rispettivi settori di competenza. Eppure- sempre secondo l’accusa- sarebbero state pronte a dare tutte le indicazioni alla vittima su assegni di garanzia e il 20 per cento degli interessi mensili, una sorta di manuale del piccolo usuraio. Quanto all’incidenza del fenomeno dell’usura sulla città e sul territorio, non si ha ancora una stima precisa anche se nel 2016 ci fu un’altra inchiesta che coinvolse circa 40 persone tra vittime e indagati.

Andrea D’Aurelio

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