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SULMONA – Il Tribunale del Riesame dell’Aquila rimette in libertà K.V., l’agente assicurativo accusata di usura assieme all’ex Dirigente Scolastica. Se per l’allora preside il Riesame si pronuncerà solo lunedì prossimo, la broker dovrà rispettare solo l’obbligo di firma e potrà tornare anche a esercitare la sua professione. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame questa mattina al quale l’avvocato Alessandro Margiotta ha fatto ricorso per chiedere la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Il Tribunale ha accolto pienamente la richiesta del legale, considerando troppo gravosa la misura disposta dal Gip del Tribunale di Sulmona Marco Billi, e ha rimesso in libertà la 54 enne sulmonese, revocando gli arresti domiciliari e disponendo l’obbligo di firma che l’agente assicurativo dovrà rispettare. Il Riesame ha anche revocato il divieto di esercizio della professione che era stato imposto alla 54 enne dopo l’ordinanza del giudice Billi, notificata dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, che si è occupata dell’attività d’indagine. “Il Riesame ha completamente rivisto il campo d’imputazione. Per noi è una prima vittoria”- ha detto l’avvocato Margiotta. L’agente assicurativo resta indagata per usura assieme all’ex Dirigente Scolastica, sulla cui posizione il Riesame si esprimerà lunedì. A far scattare l’inchiesta è stata la denuncia della vittima, la proprietaria dell’autolavaggio che dopo essere stata aggredita da una donna rom, finita in carcere con la pesante accusa di tentato omicidio, ha raccontato tutto alla Polizia e ha fatto i nomi sia di altri tre componenti della famiglia Rom, anch’essi finiti dietro le sbarre per usura e poi delle due professioniste, clienti dell’autolavaggio. Dalle indagini condotte dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, è venuto fuori che dal 2014 e fino ai primi mesi dell’anno in corso, a fronte di un prestito iniziale di 2.000,00 € concesso, le due indagate si erano fatte consegnare dalla vittima, nel tempo, la somma complessiva di 6000,00 €, con l’applicazione del tasso di interesse mensile pari al 20%. Le due indagate sono finite prima ai domiciliari, confermati dal Tribunale di Sulmona dopo che si sono avvalse della facoltà di non rispondere al Gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Al Riesame la difesa però ha spiegato che la misura cautelare era troppo afflittiva e per l’agente assicurativo le richieste sono state accolte.

Andrea D’Aurelio

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