
Non solo Sulmona, con la celebre “Madonna che scappa in piazza”, ha dovuto fare i conti con le recenti restrizioni sui fuochi d’artificio. Anche Introdacqua, il pittoresco borgo della Valle del Sagittario, si vede costretto a modificare una delle sue tradizioni religiose più radicate: i “mortaletti” esplosi a mezzogiorno in onore della Madonna. A comunicarlo è il sindaco Cristian Colasante, che spiega come le disposizioni della Questura abbiano reso necessario un cambio di rotta per l’edizione di quest’anno. “Ho preso informazioni. Quando autorizzo i fuochi a mezzogiorno al campo sportivo – afferma – lo faccio sempre nel pieno rispetto delle norme e con grande attenzione alla sicurezza. I tipi di mortaletti che usiamo di solito richiedono un’autorizzazione specifica dalla Questura perchè vengono sparati nel centro storico. A Sulmona non è stato possibile ottenerla in tempo, e lo stesso vale per noi. Per questo stiamo valutando l’uso di dispositivi alternativi, che non richiedano lo stesso iter autorizzativo. Non c’entrano gli ambientalisti, è una questione di sicurezza”. Una scelta in linea con quanto accaduto nella città ovidiana, dove l’assenza del fragore pirotecnico ha lasciato interdetti molti tra fedeli e spettatori. Ma, assicura Colasante, si tratta solo di una soluzione temporanea: “L’obiettivo è tornare al programma tradizionale già dal prossimo anno. Le tradizioni sono importanti, ma la sicurezza viene prima di tutto” . Introdacqua, come Sulmona, si adatta ai tempi, cercando un equilibrio tra rispetto del passato e responsabilità verso il presente. Perché onorare la Madonna può e deve andare di pari passo con la tutela della comunità.