
Niente misura cautelare ma accuse confermate per il 61enne di Alfedena, accusato di truffa ai danni dello Stato. La Procura ha chiuso le indagini preliminari e l’uomo rischia di finire sotto processo anche se, secondo il giudice Marta Sarnelli, non ci sono gli estremi per sospendere l’attività all’imprenditore, finito nel mirino per la cosiddetta “mafia dei pascoli”, come richiesto dalla Procura. “Dall’esame della documentazione si ritiene non sussistere il fumus indiziario”- rileva la Sarnelli secondo la quale la sola indicazione delle particelle di terreno non basta per far emergere gravi indizi di colpevolezza a carico del 61enne. Secondo la Procura su una superficie di sei ettari di terreno, l’uomo avrebbe percepito senza alcun titolo i fondi europei Agea per 56 mila euro, sottoscrivendo una serie di documentazioni all’insaputa dei proprietari per l’uso di terreni agricoli in realtà mai utilizzati, molti dei quali classificati come pascoli. Un meccanismo che l’avvocata difensore, Gaetana Di Ianni, ha respinto e rimarcando che l’eventuale sospensione dell’attività avrebbe creato nocumento al pascolo di circa 500 mucche.









