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SULMONA – Assenza di metodo e conferenza capogruppo delegittimata. Il consigliere comunale, Franco Di Rocco, chiamato in causa oggi dal Presidente del Consiglio, Cristiano Gerosolimo, non ci sta a sentir parlare di “sgarbo istituzionale ricevuto” e risponde per le rime. Di seguito la nota :”Fa sorridere la difesa del Presidente del Consiglio che, ben consapevole della propria posizione, cerca in tutti i modi di tutelare una maggioranza sfibrata e paurosa. Subito dopo la convocazione della Conferenza dei Capigruppo, infatti, con contatto telefonico, ho esplicitamente chiesto al Presidente se nel Consiglio da convocare sarebbero stati inseriti i punti oggetto della richiesta, mi è stato risposto che il Consiglio sulla crisi e sull’ affidamento del servizio mensa si sarebbe fatto (e ci mancherebbe!) ma solo successivamente, considerato che la maggioranza era impegnata in alcune valutazioni e sottolineando, inoltre, come i termini per la convocazione non fossero ancora scaduti. Quest’amministrazione, di fatti, ha completamente delegittimato la conferenza dei Capigruppo, ritenuta ormai luogo dove imporre tempi e decisioni prese in riunione di maggioranza tanto da annunciare alla stampa le date di Consiglio prima ancora di aver sentito le opposizioni. Non da ultimo mi preme evidenziare la totale assenza di metodo nell’applicare il Regolamento con sedute di Ufficio di Presidenza che vengono tenute bypassando una vera e propria convocazione. Sfido il Presidente a smentire le mie parole così come lo sfido a smentire la volontà da lui espressa in più sedi, tra il serio ed il faceto, di celebrare il Consiglio ben oltre il termine dei 20 giorni stabilito dall’art.39 del T.U.E.L.
Ritengo che i sulmonesi meritino di sapere al più presto i risvolti di una crisi che ha paralizzato per mesi la Città e meritino chiarezza in riferimento all’affidamento del servizio di refezione scolastica per i quali abbiamo già sottolineato i profili di opportunità che investono il Consigliere Di Benedetto e i contrasti tra il disciplinare di gara e quanto stabilito dall’ANAC. Mai ho lasciato intendere di voler concordare una data che non tenesse conto dell’art.39 del T.U.E.L., ho semplicemente dichiarato che avrei sentito il Presidente per concordare una data che rispettasse quanto previsto dalla legge. È giunto il tempo di confrontarsi nella massima Assise”

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