SULMONA – Due anni e sei mesi di reclusione è la pena comminata per M.V.S, 42 enne straniero domiciliato a Sulmona, che risulta al momento irreperibile tant’è che non è mai comparso davanti al giudice del Tribunale di Sulmona per il processo a suo carico. L’uomo è finito simbolicamente alla sbarra con le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Un “compagno padrone” che è finito sotto la lente della magistratura per aver maltrattato in più occasioni la compagna convivente, sottoponendola a reiterate violenze fisiche. In particolare, nel mese di gennaio del 2016, avrebbe colpito con un violento schiaffo al volto la sua ex, determinandone la caduta a terra con conseguente perdita di coscienza e da ultimo, il 27 giugno 2016, le avrebbe afferrato il braccio sinistro e, torcendolo con violenza, le cagionava volontariamente lesioni personali da cui è derivato un trauma contusivo, giudicato guaribile in quindici giorni di prognosi, stando alla documentazione medica. Da questi episodi ne è scaturito un processo per maltrattamenti e lesioni che si è chiuso con una condanna non proprio irrisoria. Due anni e mezzo di reclusione per quelle botte abituali. Perchè la violenza va chiamata per nome e perseguita innanzitutto modificando l’approccio culturale. Peccato però che l’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Margiotta, si è reso nel frattempo irreperibile. La giustizia ha comunque fatto il suo corso.
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