SULMONA. Manca una certificazione e slitta ancora l’avvio dei lavori di adeguamento dell’ala Bolino dell’ospedale di Sulmona. Il Comune non ha ancora rilasciato alla Asl 1 la scia ( certificazione di inizio attività). Ne consegue che l’apertura del cantiere resta per il momento in sospeso. “Ho sollecitato gli uffici preposti per rilasciare il documento”- interviene sul quotidiano Il Centro, il sindaco, Gianfranco Di Piero. Dalla Asl intanto, la scorsa settimana, ha approvato il progetto esecutivo e stanno completando il trasloco degli ambulatori. Tra fine settembre e gli inizi di ottobre, gli interventi dovrebbero partire, burocrazia permettendo. I lavori andranno avanti fino a giugno 2026 ma, assicurano dall’azienda sanitaria, si procederà in modo dilazionato: prima il tetto, poi l’ultimo piano, fino ad arrivare al piano terra e ad adeguare sismicamente l’intera struttura. Per evitare di svuotare l’ospedale e creare seri problemi a pazienti ed operatori sanitari, i reparti saranno man mano riorganizzati, a secondo dell’evoluzione dei lavori. In due anni il cantiere dovrà essere riconsegnato, dal momento che l’intervento di adeguamento è stato finanziato con i fondi del pnrr. Con l’intervento sull’ala Bolino, costruita negli anni novanta e già oggetto di un intervento di miglioramento sismico tra il 2015 e il 2016, l’ospedale di Sulmona aggiunge un importante tassello alla sua infrastruttura, già di per sé, al momento, l’unica antisismica della regione. Almeno per il corpo inaugurato nel 2018. Ad aggiudicarsi i lavori è stata la ditta Rti Arpe Appalti, con sede a Casagiove, per un totale complessivo di 5 milioni e mezzo. Gli interventi riguarderanno i reparti di pediatria, ostetricia e ginecologia, blocco parto e operatorio. Nel corso dell’estate sono stati effettuati i trasferimenti. La pediatria è stata sistemata temporaneamente nello spazio riservato al punto nascita. Nei locali che erano occupati dalla pediatria, sono stati trasferiti tutti gli ambulatori di assistenza e consulenza: cardiologia, diabetologia, ostetricia e ginecologia ed altri servizi ospedalieri. Resta il problema della stanza per i corsi pre-parto e l’ambulatorio del pavimento pelvico. Due servizi al momento sospesi, ma la Asl sta cercando altri locali.