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Ritorna l’ora solare: il cambio avverrà questa notte, tra sabato 28 e domenica 29 ottobre. Alle 3 di notte le lancette andranno spostate indietro di un’ora. Si passerà così dall’ora legale, chiamata anche estiva, all’ora solare, o invernale. Telefoni, computer e altre apparecchiature effettueranno automaticamente l’operazione. Per i nostri vecchi orologi da cucina o da salotto, invece, o per la sveglia analogica che ci dà il buongiorno ogni mattina, dovremo pensarci noi. Solitamente al risveglio, quando ci renderemo conto con grande soddisfazione che alle 9 di domenica in realtà sono ancora solo le 8. Un’ora in più per dormire, un’ora meno di luce.

La modifica dell’orario deriva dalla creazione dell’ora legale, un accordo internazionale adottato con l’obiettivo di massimizzare l’uso della luce naturale durante la stagione estiva e ridurre il consumo energetico. In Italia, l’ora legale è stata inizialmente introdotta durante la Prima Guerra Mondiale come misura di risparmio energetico, con l’obiettivo di ridurre l’uso di illuminazione artificiale. Successivamente, è stata reintrodotta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma è diventata una pratica stabile solo nel 1966. A livello europeo, dal 1996, tutti gli Stati coordinano il cambiamento dell’orario, spostando in avanti le lancette di un’ora a marzo e indietro di un’ora a ottobre. I vantaggi dell’ora legale principalmente riguardano aspetti economici e ambientali. Ritardando l’uso dell’illuminazione elettrica di un’ora, si riducono i costi delle bollette e si contribuisce alla preservazione dell’ambiente, poiché il minor consumo di energia implica una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, stimata in circa 200.000 tonnellate all’anno. Questo ha portato molte persone a sostenere l’abolizione dell’ora solare a favore dell’ora legale in modo permanente, come una strategia per affrontare la crisi energetica e i crescenti costi delle bollette. Sono state anche avviate petizioni su piattaforme come change.org e un appello al governo promosso dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima).
Tuttavia, ci sono anche ricerche che indicano che i vantaggi energetici derivanti dalla modifica dell’orario oggi potrebbero essere trascurabili. Inoltre, cresce l’attenzione agli effetti del cambio dell’orario bisettimanale sulla qualità del sonno e sulla salute. Questi temi costituiscono oggetto di un lungo dibattito in Europa, con anni di discussioni sull’utilità della transizione da un orario all’altro e sulla possibilità di eliminarla.

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