
L’ex dipendente della Asl batte cassa all’azienda sanitaria. Il giudice del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha riconosciuto ad una 65enne di Sulmona una differenza contributiva di 11 mila euro per le mansioni svolte all’interno degli uffici del centro unico di prenoCtazione nella palazzina De Chellis. La donna è stata collocata in quiescenza nel 2022 come commesso di categoria A ma, negli ultimi cinque anni, aveva svolto funzioni superiori. Si tratta infatti di mansioni corrispondenti alla categoria B, ovvero addetta allo sportello che, sul piano dell’inquadramento professionale, è una qualifica più alta di una semplice commessa. Per questo la donna ha portato la Asl in Tribunale, con la quale lavorava come dipendente amministrativa, per rivendicare la differenza contributiva dal 2017 al 2022. In Tribunale hanno quindi sfilato testimoni, colleghi e non solo, che hanno confermato la tipologia delle mansioni svolte dalla donna. Il giudice ha accolto il ricorso e ha condannato la Asl a pagare 11 mila in favore nella sua ex dipendente più le spese legali. Per questo nei giorni scorsi il direttore generale dell’azienda sanitaria, Ferdinando Romano, ha deliberato di corrispondere la somma dovuta alla ricorrente e le spese legali al suo avvocato, Massimo Michelangelo









