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SULMONA. Recupero dei turni di notte per evitare buste paga troppo ‘soft’ sotto l’albero. L’effetto di un possibile prolungamento del contratto di solidarietà, si è visto sulla Marelli di Sulmona dove l’azienda ha dato il via libera ad alcuni operai di tornare in fabbrica nel terzo turno lavorativo. Non un dietrofront, chiesto e sperato dalle organizzazioni sindacali, ma un sistema di recupero ore per quei dipendenti che, nel corso del mese di novembre, hanno lavorato di meno, a causa delle turnazioni. “In questo modo viene consentito all’operaio che, per due settimane al mese, avrebbe dovuto fare il turno di notte, di recuperare oro e soldi, tenendo conto che il contratto di solidarietà prevede già una riduzione lavorativa del 45 per cento”- ricordano le organizzazioni sindacali che hanno indetto cinque giornate di sciopero. Intanto lo scenario per la fabbrica peligna resta tutt’altro che roseo se si considera il quadro tracciato a Roma lo scorso 28 novembre. L’azienda infatti ha ipotizzato la proroga dei contratti di solidarietà fino ad agosto 2026, l’incremento degli esuberi per il 2025 ( da 85 a 147) e l’addio ad un pezzo di Ducato già a fine anno, con un calo di produzione già certificato, se si considera che a settembre 2023 l’azienda aveva lavorato 1200 pezzi di furgone Ducato e lo scorso settembre la soglia è scesa a quota 662. “Non ci sono prospettive rassicuranti e positive. Se davvero aumenteranno esuberi e contratti di solidarietà, il futuro non può che essere ancora più incerto”- rimarca Michele Paliani della Uil. Attualmente sono 460 i dipendenti della fabbrica peligna, di cui 40 impiegati e il resto operai. Da gennaio ad oggi in venti hanno fatto le valigie, approfittando degli incentivi assegnati dall’azienda. Entro fine anno sono previsti altri 65 esuberi per passare poi ai 147 del prossimo anno, se il trend resterà invariato. Per oggi intanto è confermata la prima delle cinque giornate di sciopero, indette per le rigide temperature in fabbrica.

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