
Il governo conferma di aver attivato la procedura di fallimento per risanare i debiti e che alla guida dell’azienda arriverà un altro fondo. È quanto venuto fuori nel corso del summit tra governo, azienda e organizzazioni sindacali, sulla situazione della Marelli. Con 147 esuberi programmati entro la fine dell’anno, lo stabilimento più a rischio resta quello di Sulmona. Per questo i sindacati hanno ribadito la necessità di “blindarlo” in modo tale da salvaguardare il tessuto occupazionale. “Faremo di tutto per portare a casa il risultato. Il governo ha dato dei tempi e saremo riconvocati i primi di agosto”- annuncia Michele Paliani della Uil, facendo sapere che nella fabbrica peligna partiranno le assemblee con i laboratori. Sono 444 i dipendenti dello stabilimento di Sulmona che da un anno lavorano con il contratto di solidarietà. A fine anno sarà delocalizzata anche la produzione dei bracci oscillanti