
SULMONA. Arriva il premio di risultato per i 460 dipendenti della Marelli di Sulmona. Nel cedolino di febbraio l’azienda accrediterà la somma ai singoli lavoratori, in base a livello di inquadramento individuale, pari al 6,5 per cento della retribuzione annua. Di conseguenza, agli operai, sarà riconosciuto un premio di 1800 euro lordi mentre agli impiegati un premio di 2500 euro. “A settembre la soglia doveva essere del 7,5 per cento. Abbiamo perso un punto percentuale”- sottolineano i sindacati , ricordando che “la media di erogazione complessiva è stata non lontana da quella dello scorso anno, nonostante le difficoltà enormi del settore automotive. Ciò attesta la bontà del lavoro svolto nelle fabbriche e dell’intesa sindacale di gruppo siglata nel 2023”. Un premio che non rallenta la preoccupazione per le sorti dello stabilimento peligno che continua a fare i conti con la crisi che sta mettendo in ginocchio il settore automotive. I dipendenti della fabbrica continuano a lavorare con il contratto di solidarietà, che era stato sottoscritto ad agosto dello scorso anno e che ora sarà prorogato fino ad agosto 2026. Il contratto prevede la riduzione lavorativa del 45 per cento e il mantenimento del bagaglio contributivo. La produzione della fabbrica peligna è strettamente legata all’ex Sevel di Atessa tanto che, visti i continui rallentamenti, lo scorso 20 dicembre gli operai avevano marciato nel centro storico di Sulmona, per chiedere maggiore attenzione alla politica. La protesta si era conclusa con il consiglio comunale straordinario, l’ultima dell’era dell’ex sindaco, Gianfranco Di Piero, nel corso del quale era stato chiesto alla Regione di inserire la Marelli nell’area di crisi. Processo che è avvenuto lo scorso 29 gennaio, nell’incontro con l’assessore regionale al lavoro, Tiziana Magnacca. Se da un lato sono arrivate rassicurazioni sul fatto che non ci saranno trasferimenti di produzione in altri stabilimenti dell’azienda, dall’altro resta l’allerta per gli esuberi che saranno 147, come aveva annunciato la Marelli nell’ultimo summit sull’aggiornamento del piano industriale. “La Regione ci ha chiesto di presentare delle richieste specifiche e questo apre sicuramente un terreno di confronto dopo l’istituzione del tavolo di crisi”- ricorda Michele Paliani della Uil. (