SULMONA – ” Datti una calmataâ€. Lo hanno scritto e gridato lavoratori e sindacalisti in uno striscione che ha fatto da filo conduttore alla protesta del Sinlai messa in atto fuori i cancelli dello stabilimento Magneti Marelli a Sulmona “per rimarcare che ci sono lavoratori che non si piegano alle bieche logiche padronali e che sono disposti a tutto pur di vedere riconosciuti i propri sacrosanti dirittiâ€. Dopo il caso dell’operaio sospeso e respinto, il sindacato ha deciso di manifestare e alzare la voce. Al corteo hanno partecipato tra gli altri, Valerio Arenare, segretario nazionale del sindacato, Arianna Spinelli e Nicola Ninni, rispettivamente coordinatori regionali di Forza Nuova Abruzzo e Molise, e Alessio Feniello, padre di una delle vittime della tragedia di Rigopiano, accorso a dare solidarietà ai lavoratori. I sindacalisti presenti, che hanno tenuto a rivendicare la propria azione come “rivoluzionaria”, hanno richiesto formalmente un incontro alla direzione del personale. Qualora questo ulteriore tentativo di conciliazione dovesse fallire, si dicono pronti a tornare a manifestare, anche in modo più duro. Il Sinlai accusa la Sistemi Sospensione perché- concludono- “alla Magneti Marelli i lavoratori vengono trattati come numeri da sfruttare ed i territori come la Valle Peligna, per le multinazionali, non sono altro che realtà da spolpare e depauperare, salvo poi licenziare e spostare sedi amministrative e produttive all’estero” . Il clima è tutt’altro che sereno.
Andrea D’Aurelio
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