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SULMONA – Detto fatto. La Magneti Marelli passa ai giapponesi. La trattativa si è chiusa definitivamente e la notizia sta già creando fibrillazione in città dove è presente lo stabilimento della Sistemi Sospensioni che dà lavoro a circa 609 dipendenti ma i livelli occupazionali, almeno stando alle rassicurazioni, non saranno alterati. Su tutto il territoriale nazionale scatterà una campagna d’informazione per tenere alta l’attenzione. Fca ha quindi venduto Magneti Marelli a Calsonic Kansel, società del settore automotive nata in Giappone. L’operazione, che ha un valore di 6,2 miliardi di euro punta “a creare un leader indipendente della componentistica automotive”. L’operazione dovrebbe concludersi nella prima metà del 2019 ed è soggetta ad approvazioni da parte delle autorità regolatorie e ad altre consuete condizioni di chiusura. “L’operazione – sottolineano le tre società nel comunicato – rappresenta un’opportunità unica di combinare due business di successo per creare uno dei principali fornitori mondiali indipendenti di componenti automobilistici, con un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro. Per la Fim Cisl si tratta di una “grande occasione di crescita” sulla quale comunque il sindacato vigilerà, in particolare per gli aspetti che riguardano lo sviluppo e la forza lavoro. La Fiom Cgil chiede invece un incontro con il management di FCA e Calsonic Kansei per garantire il futuro occupazionale e produttivo per i lavoratori. “Questa eÌ€ un’occasione affinché anche i lavoratori della Magneti Marelli abbiano il Contratto Collettivo Nazionale dei Metalmeccanici. Domani faremo volantinaggi davanti ai cancelli degli stabilimenti Magneti Marelli per informare le lavoratrici e i lavoratori su quanto sta accadendo”- annunciano dalla Fiom. La Marelli non è più italiana ma secondo gli addetti ai lavori l’importante è la tutela dei livelli occupazionali.

Andrea D’Aurelio

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