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E’ partito stamane lo screening di massa anche nel capoluogo abruzzese dove l’adesione finora è stata buona. Fino alle ore 12 su 1314 tamponi solo 6 positivi. Qualche polemica legata all’organizzazione poiché molte associazioni di disabili si sono lamentate per le lunghe attese nonostante ci fossero stati dei tavoli per organizzare al meglio e assegnare in precedenza le postazioni. Questo è accaduto soprattutto perché molte persone, rimaste alla prima comunicazione del Comune con l’elenco di 40 punti di prelievo, si sono recate a fare il test nonostante per loro non fosse in programma. Grande adesione anche nelle frazioni, solo qualche disguido questa mattina nella postazione del Castello con persone senza numero che sarebbero state rimandate indietro. Alcune postazioni sono aperte dalle 8 alle 18, alcune solo nel pomeriggio dalle 14.

E non si placano le polemiche per l’esclusione delle associazioni di volontariato e quindi non si sa da chi verranno refertati i test. Anche la Cgil dopo la querelle con le associazioni chiede chiarimenti su chi processa i tamponi con una lettera al Comune, ma anche al presidente della Regione e al Prefetto.

Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, accompagnato dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi ha effettuato oggi un sopralluogo al “drive through” di Monticchio, una delle postazioni più numerosa.

Soddisfazione è stata espressa da Marsilio in ordine alla risposta dei cittadini di gran parte della provincia dell’Aquila “che oggi, con la partecipazione a questa campagna di screening massivo, testimoniano il loro impegno e la volontà di contribuire alla riduzione del contagio. La Regione Abruzzo, insieme con la Provincia autonoma di Bolzano, sono state le prime realtà locali a dare la possibilità ai propri cittadini di procedere a questo vero e proprio ‘setaccio’ per intercettare precocemente le persone positive che, essendo asintomatiche, non vengono individuate dai normali percorsi di tracciamento e che quindi continuano a loro insaputa a contagiare potenzialmente tante altre persone. Riteniamo che questo strumento di tracciamento sia molto importante perché, dalla esperienza della Regione Abruzzo e della Provincia di Bolzano, possa derivare una sorta di progetto pilota da replicare anche su dimensione nazionale”.

Marsilio, che ha visitato anche i punti di Carsoli, Paganica, L’Aquila e Pizzoli, e che nel pomeriggio è stato ad Avezzano dove ha dichiarato: “Resteremo in contatto con il ministero per tutto il fine settimana, continuando a monitorare i dati oggi, domani e dopodomani. Il nostro obiettivo – conclude Marsilio – è passare in zona arancione entro e non oltre l’8 dicembre, l’Immacolata, così da permettere la riapertura dei negozi a pieno regime nel momento più importante, cioè quando si apre la stagione del Natale”.

L’Abruzzo, dunque, resta zona rossa per una settimana ancora, quella zona rossa dichiarata con l’ordinanza regionale firmata da Marsilio il 16 novembre, con entrata in vigore il 18, provvedimento ratificato a livello nazionale con l’ordinanza del ministro Speranza il 20 novembre. In pratica unico caso in Italia dove i negozi perderanno il decisivo ponte dell’Immacolata: “Un disastro senza precedenti” sottolineano il presidente regionale di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi ed i presidenti territoriali Raffaele Fava (Pescara), Franco Menna (Chieti), Nino Bertoni (Teramo), Mario Antonelli (L’Aquila) e Filiberto Figliolini (Avezzano), annunciando la convocazione per domani, sabato 5 dicembre, di un’assemblea pubblica sulla piattaforma Google Meet a partire dalle 10.30.

“Per le nostre imprese vuol dire perdere giorni cruciali negli acquisti di fine anno, un periodo che complessivamente vale anche il 50 per cento del fatturato. Restiamo basiti di fronte alla superficialità, al pressappochismo, alla strumentalizzazione politica protagonisti delle scelte compiute sulla pelle di decine di migliaia di imprese e famiglie. Ora la Regione Abruzzo, inequivocabilmente principale responsabile di questo disallineamento temporale con il resto d’Italia, ha un solo dovere: introdurre immediatamente nuovi ristori che compensino questi giorni persi. E garantisca che entro la fine di questo anno le imprese riceveranno i ristori annunciati ad aprile dalla stessa Regione e non ancora arrivati alle imprese abruzzesi per l’incapacità di mettere il bisogno delle persone prima della burocrazia regionale. Non si può assolutamente tollerare un solo giorno di ritardo: Marsilio mobiliti immediatamente la macchina regionale per sanare i sei mesi di ritardo nell’erogazione dei bonus del Cura Abruzzo e trovi le risorse per nuovi ristori”.

L’assemblea di domani è aperta a tutti e nella prima parte sarà organizzata in modalità conferenza stampa con la possibilità di interagire. Si terrà a partire dalle 10.30 su questo indirizzo: https://meet.google.com/rjy-orop-ueq

Sul fronte prettamente sanitario, l’Assessore Verì ha dichiarato che è stato sottoscritto l’accordo tra Regione e sindacati della Pediatria di libera scelta, per cui i pediatri eseguiranno i test antigenici rapidi nei propri ambulatori o nelle sedi che verranno indicate dalle singole Asl, le quali potranno  individuare sedi fisse o mobili per l’esecuzione dei test, anche in collaborazione con la Protezione civile, i Comuni o gli enti del Terzo Settore. Gli accessi da parte degli assistiti saranno regolamentati dai medici stessi, attraverso prenotazione e solo dopo il triage telefonico. In caso di necessità, sarà possibile anche eseguire il test al domicilio del paziente. Nel caso di propri assistiti, potranno essere sottoposti a test antigenico i contatti stretti asintomatici individuati dal pediatra di libera scelta oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione; i casi sospetti di contatto che il medico pediatra si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido. Nelle strutture Asl, invece, potranno essere sottoposti anche assistiti di altri pediatri, che siano ad esempio contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento inseriti in una lista trasmessa dal Dipartimento di Prevenzione. Le Asl, oltre ai kit per l’effettuazione dei test, si occuperanno anche della fornitura dei dispositivi di protezione individuale per i sanitari. I risultati saranno registrati sul sistema informatico di tracciamento della Regione: in caso di esito positivo del test antigenico, sarà informato il Dipartimento di Prevenzione della Asl, che disporrà l’isolamento domiciliare del paziente e il successivo tampone molecolare di conferma.

“Voglio ringraziare i pediatri – afferma l’assessore Nicoletta Verì – per la disponibilità dimostrata in questo momento, ribadendo il ruolo centrale che rivestono nella gestione della pandemia. Questa accordo segue quello sottoscritto con i medici di medicina generale. Insieme  riusciremo a battere la diffusione del virus”.

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