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(foto Angelo D’Aolisio) SULMONA – Mascherine obbligatorie non solo per i fedeli ma anche agli addetti ai lavori. Prende forma il protocollo per la gestione del rischio relativo ai riti pasquali sulmonesi che, dopo due anni di digiuno, tornano protagonisti in città. Nei giorni scorsi a Palazzo San Francesco si è tenuto il secondo incontro tra Comune, Confraternite, Asl e Commissariato per definire gli aspetti riguardanti la gestione della sicurezza e del rischio contagio da Covid-19. Un protocollo preciso e dettagliato che sarà sottoposto al Prefetto dell’Aquila per il via libera definitivo. Il sodalizio lauretano è già interessato da un focolaio, che ha coinvolto gli addetti ai lavori, e che sembra assestato alle sette positività. L’intenzione è quella di svolgere i riti pasquali con tutte le cautele del caso. Tra le novità dell’ultimo minuto ci sarebbe l’obbligo della mascherina all’aperto non solo per i fedeli ma anche per i componenti delle singole processionali. Dai portatori dei fanali alle altre figure. Inoltre l’obbligo potrebbe essere esteso anche alla piccola processione dei lauretani del venerdì e alla “camminarella” del sabato santo, ovvero la traslazione della statua della Madonna dalla Chiesa di Santa Maria della Tomba a quella di San Filippo Neri. Sembra confermata l’ipoteso del taglio ai percorsi, soprattutto in riferimento alla processione del Venerdì Santo, per consentire percorsi più ampi ed evitare assembramenti. Tamponi obbligatori per il coro che, nei tratti che resterà in silenzio, dovrà verosimilmente indossare la mascherina. Insomma i riti pasquali si adeguano alle disposizioni post pandemia con il virus che circola ancora e che non sembra così distante dai sodalizi. Ma la parola d’ordine è: tradizione. La Pasqua sulmonese è pronta a superare i vari ostacoli pur di far rivivere il suo fascino. Ancora una settimana e sarà la volta dei sorteggi. Una corsa contro il tempo che, si spera, porterà a ritrovare il sorriso. (a.d’a.)

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