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SULMONA – Da un semplice massaggio all’ipotesi di violenza sessuale il passo è breve. Ne sa qualcosa un quarantanovenne straniero, Y. A. H. di 49 anni, residente a Goriano Sicoli, che l’altro giorno è finito alla sbarra davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona, presieduto dal giudice Pierfilippo Mazzagreco, per il procedimento penale a suo carico. I fatti risalgono al primo settembre 2020. Secondo il castello accusatorio l’imputato, mentre praticava, presso la propria abitazione, dei massaggi ad una giovane donna, con violenza consistita nel porre in essere un atto di libidine subdolo e repentino, contro la volontà della vittima e senza accertarsi del suo consenso, l’avrebbe costretta a subire atti sessuali inserendo le proprie dita nelle parti intime della giovane. Un massaggio fuori dai “canoni” verrebbe da dire, stando sempre alla versione dell’accusa. A far scattare l’inchiesta è stata la denuncia della vittima, una 34 enne residente in Valle Subequana che si è presentata nella stazione dei Carabinieri per mettere nero su bianco la delicata vicenda. L’altro giorno in aula hanno sfilato diversi testimoni. Per cui la sentenza è slittata al prossimo novembre quando si scoprirà se il castello della accuse, a carico del massaggiatore, è fondato o meno.

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