
GORIANO SICOLI. Rischia una “condanna bis” a sei anni di carcere per un massaggio troppo osè. Protagonista della vicenda giudiziaria un 52enne iraniano che domani dovrà comparire davanti ai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila per il secondo atto del processo che lo vede sul banco degli imputati. La procura ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Sulmona il 14 dicembre 2022, quando i giudici avevano inflitto sei anni all’uomo per violenza sessuale. I fatti risalgono al primo settembre 2020. Secondo il castello accusatorio l’imputato, mentre praticava, nella sua abitazione, dei massaggi ad una giovane donna, con “violenza consistita nel porre in essere un atto di libidine subdolo e repentino, contro la volontà della vittima e senza accertarsi del suo consenso”, l’avrebbe costretta a “subire atti sessuali inserendo le proprie dita nelle parti intime della giovane”. Un massaggio fuori dai “canoni”, stando sempre alla versione dell’accusa. A far scattare l’inchiesta è stata la denuncia della vittima, una 36 enne residente in Valle Subequana che si era presentata nella stazione dei carabinieri, nell’ultimo giorno utile previsto dalla legge, per mettere nero su bianco la delicata vicenda. Una querela in extremis come ha fatto notare la difesa dell’uomo, rappresentata dagli avvocati Vincenzo Cesidio Margiotta e Luigi Di Loreto, che tenteranno di smontare il castello delle accuse, sostenendo che la donna si era recata per la quarta volta a casa del 52 enne.