
Il procuratore della Repubblica di Sulmona Luciano D’Angelo e il sostituto procuratore Edoardo Mariotti hanno emesso il decreto di sequestro preventivo di sproporzione a carico di F.C, il 36enne sulmonese, fermato nelle scorse settimane con quasi un chilo di droga e la somma in contanti di 236 mila euro all’interno di un locale della Badia. Ieri la guardia di finanza che si sta occupando delle indagini, coordinata dal capitano Cecilia Tangredi, hanno sequestrato quattro vetture, di cui una d’epoca, riconducibili al 36enne. Con tanto di carro attrezzi, i finanzieri si sono presentati sotto casa dell’uomo per eseguire il decreto di sequestro che dovrà essere convalidato dal giudice per le indagini preliminari. Dopo il sequestro del denaro contante, l’inchiesta della Procura si allarga anche ai beni di proprietà del 36enne ed ulteriori sviluppi non si escludono nelle prossime settimane. Intanto per il giovane si allunga la detenzione. I giudici del Tribunale del Riesame dell’Aquila hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati difensori Alessandro Margiotta e Daniele Di Bartolo che avevano chiesto una misura cautelare meno afflittiva. Per il Riesame restano gravi gli indizi di colpevolezza a carico nell’indagato al pari delle esigenze cautelari. Il maxi blitz nel deposito della Badia era scattato lo scorso 27 settembre quando le fiamme gialle avevano sequestrato 540 grammi di cocaina, 200 grammi di fumo, bilancini di precisione, coltelli, tirapugni e la somma di 236 mila euro in contanti suddivisa in banconote da taglio conservate in una borsa. Da qui le manette e l’arresto in flagranza di reato. Un’inchiesta più ampia che ora Procura e guardia di finanza si apprestano a chiudere, non appena saranno esaminati gli otto telefoni trovati nel deposito









