PRATOLA PELIGNA. La procura della repubblica mette le prove in cassaforte sul caso della maxi eredità contesa a Pratola Peligna. L’altro giorno infatti, sul tavolo del giudice per le udienze preliminari, Marta Sarnelli, è approdata la super perizia, che lo stesso magistrato aveva disposto per approfondire i testamenti sequestrati nel corso dell’indagine. Il perito, Mario Di Napoli, ha accertato che l’anziana “contesa”, la 90enne, Annita Vallera, deceduta nell’ottobre dello scorso anno, era parzialmente incapace d’intendere e volere al momento dei fatti. Gli atti tornano ora nelle mani della procura che dovrà decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio per i cinque indagati del filone principale dell’inchiesta: A.S.,E.S.,G.S., G.I. e R.P. Si tratta di nipoti e parenti dell’anziana, raggiunti lo scorso anno da un avviso di garanzia, dopo la denuncia della vicina di casa della 90enne, che era stata nominata erede universale davanti al notaio, finita poi anche lei sotto inchiesta per l’estratto conto effettuato con il bancomat dell’anziana. L’accusa per i cinque è legata alla “distrazione” di ben 450 mila euro dal conto della donna, ancora da riscontrare in fase d’indagine. Secondo le difese, l’anziana aveva effettuato solo dei bonifici in tal senso.