C’è anche L. D’.A., un 38 enne di Napoli ma da qualche anno trasferitosi in un centro della Valle Peligna, nell’elenco dei soggetti raggiunti da custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta anticamorra coordinata dai militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e personale della Squadra Mobile di Roma, con il supporto di altre unità operative del Corpo e della Polizia di Stato. Sedici persone sono finite dietro le sbarre, sei ai domiciliari e sei raggiunte dall’obbligo di dimora. Il 38 enne di Napoli da quanto si è appreso gestiva una cornetteria a Campo di Giove per poi aver rilevato una pizzeria. Quanto basta per constatare che “affari†di tale portata non sono poi così lontani dal territorio peligno e dal Centro Abruzzo in generale. L’uomo, che non risiede in paese, si trova agli arresti domiciliari. Gli indagati dell’inchiesta sono ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso, di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso agevolando la galassia criminale della camorra campana che, dalla terra di origine, si è delocalizzata, a partire dagli anni ottanta, anche nel Lazio e in altre regioni italiane. La maxi operazione ha portato alla notifica dei provvedimenti verso 28 persone e al sequestro preventivo di beni per circa 15 mila euro. (a.d’.a.)