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SULMONA – Cinque condanne e un’ordinanza di messa alla prova. Si chiude così il primo grado del procedimento penale a carico di sei giovani, dai 18 ai 28 anni all’epoca dei fatti (giugno 2018), coinvolti a vario titolo nella maxi rissa in piazza Annunziata con il “secondo tempo” di quella notte violenta che andò in scena nella centralissima piazza Garibaldi. I sei imputati, finiti sotto processo per rissa aggravata e danneggiamento aggravato in concorso, sono comparsi questa mattina davanti al giudice per le indagini preliminari e hanno incassato una condanna di lieve entità. I tre sulmonesi E.B, D.B. e C.P. sono stati condannati ad una multa di mille euro mentre una pena di cinque mesi di reclusione è stata comminata per due dei tre giovani di origine laziale (K.X. e K.R.). Per il sesto imputato il processo è stato sospeso in attesa dell’esito della messa alla prova. Ma veniamo ai fatti. Dalle testimonianze delle persone presenti sul posto, fra le quali anche un carabiniere libero dal servizio, Polizia e Procura riuscirono a ricostruire parzialmente quanto avvenuto, e cioè che due gruppi di giovani, uno di origine sulmonese e l’altro laziale, si erano fronteggiati con calci e pugni, spostandosi dall’interno all’esterno di un locale nei pressi dell’Annunziata, dove andò in scena una vera e propria rissa. Tutto sarebbe nato dal fatto che uno dei giovani di origine laziale aveva importunato una ragazza del posto che era in compagnia di amici. E’ scoppiato quindi un violento litigio a seguito del quale è intervenuto il personale addetto alla sicurezza del locale. E poi calci e pugni. Poco dopo è stata trovata un’autovettura pesantemente danneggiata ed in prossimità un giovane con diverse escoriazioni al volto, che alla vista delle forze dell’ordine si è dato alla fuga perdendo però sul posto la propria carta di identità. A poca distanza è stato rintracciato il proprietario dell’autovettura, un giovane sulmonese che si trovava poco prima nei pressi del locale, il quale ha riferito di essere stato circondato, mentre era a bordo dell’automobile, da tre aggressori muniti di bastoni, per cui aveva abbandonato la macchina fuggendo a piedi. La successiva attività di indagine condotta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, guidata all’epoca dei fatti dal sostituto commissario, Daniele L’Erario, suffragata dalle testimonianze raccolte e dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi ed identificare tutti i soggetti coinvolti. I tre giovani di origine laziale ricomparivano nelle immagini della videosorveglianza in prossimità di piazza Garibaldi, armati di bastoni, mentre, circondavano l’autovettura in uso a uno dei ragazzi sulmonesi con i quali si erano fronteggiati. Nel corso del processo il quadro probatorio è stato in parte ridimensionato soprattutto nei confronti dei tre giovani sulmonesi per i quali il loro avvocato, Stefano Michelangelo, ha fatto notare la mancanza dell’elemento soggettivo della rissa nonchè dell’aggravante. Da qui le condanne di mille euro di multa e cinque mesi di reclusione, tenendo conto anche della scelta del rito abbreviato. (a.d’.a.)

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