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SULMONA – Liste d’attesa troppo lunghe che allontano gli utenti dalla sanità, una medicina di base carente e una classificazione del presidio ospedaliero di Sulmona da rivedere. Su questi temi ieri Cittadinanzattiva si è confrontata a viso aperto con il Presidente-Senatore Luciano D’Alfonso e con l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci nel vertice richiesto proprio da Regione Abruzzo sull’ospedale di Chieti. Ma la responsabile dell’area legale del Tdm Catia Puglielli, seduta sul tavolo come Cittadinanzattiva, ha spostato l’attenzione anche sull’area peligna. Mentre sindaco e minoranza invitano Paolucci a Palazzo San Francesco proprio per rivedere la classificazione del nosocomio, dalla Regione non arrivano molti spiragli di luce se non quello di unificare i presidi ospedalieri a Sulmona che avrà il primo ospedale antisismico in Abruzzo, per allargare i numeri. Ma di questo se ne parlerà meglio in Consiglio Comunale. La Puglielli ha chiesto conto anche delle liste d’attesa, dei posti della lungodegenza e della medicina di base, incalzando i vertici della Regione Abruzzo sul piano sanitario regionale che non è riuscito al momento a programmare per bene una sanità extraospedaliera. “Sul primo punto si è parlato di cultura del cittadino e di inappropriatezza delle prestazioni, il che non ci lascia soddisfatti”- interviene Puglielli spiegando che anche sulla medicina di base il dibattito si è fatto più acceso. Ma il tasto dolente resta la classificazione, per la quale Paolucci proprio a Sulmona con il suo Pd si era sbilanciato a favore di un ripensamento, ma servono emendamenti al decreto Lorenzin che per il momento non sono arrivati. Quelli respinti da Camera e Senato riguardo il decreto Terremoto che si occupa di tutt’altro.

Andrea D’Aurelio

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