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PRATOLA PELIGNA – Il medico di origini pratolane Marcello D’Andrea ha fatto parte dell’equipe dell’ospedale Bufalini di Cesena che nei giorni scorsi ha eseguito un delicato intervento di bypass cerebrale. L’operazione di microchirurgia cranica ha salvato la vita del paziente affetto da una malattia, di nome Moyamoya (nuvola di fumo in giapponese). La patologia è silenziosa, ma potenzialmente molto dannosa, caratterizzata da un restringimento progressivo delle arterie carotidi interne e dei suoi rami principali che con il tempo possono chiudersi e mettere il paziente a rischio di emorragie cerebrali.
Il medico di Pratola è il figlio di Gianvincenzo D’Andrea, che è stato primario del reparto di Rianimazione all’Annunziata di Sulmona e che è ora il vice presidente della Fondazione Isal di ricerca sul dolore cronico. L’intervento chirurgico è stato eseguito dal neurochirurgo D’Andrea e da Luigino Tosatto, primario di Neurochirurgia al Bufalini di Cesena, coadiuvati dalla dottoressa Chiara Minardi, responsabile del servizio di Neurofisiologia del reparto di Neurologia diretto dal dottor Marco Longoni, che ha eseguito i monitoraggi neurofisiologici intraoperatori, e da tutta l’equipe tecnico-infermieristica di sala operatoria. “L’intervento chirurgico – spiega il dottor Luigino Tosatto, direttore di Neurochirurgia con sede a Cesena ma dove arrivano, in un’ottica di specializzazione della rete ospedaliera, i pazienti di tutta la Romagna – ha lo scopo di prevenire il deterioramento clinico indotto dai ripetuti eventi ischemici, il deterioramento cognitivo e gli eventi emorragici. Le procedure di bypass cerebrale vengono effettuate per ripristinare o “rivascolarizzare” il flusso sanguigno diretto all’encefalo, confezionando delle anastomosi tra vasi esterni all’encefalo prelevati dallo scalpo e vasi della corteccia cerebrale. E’ una modalità operativa di alta complessità – precisa Tosatto – eseguita solo in pochi Centri Neurochirurgici in Italia, in quanto richiede una stretta collaborazione e una forte integrazione multidisciplinare tra diversi professionisti di elevata competenza nell’ambito delle Neuroscienze, oltre che ad un lungo training dei neurochirurghi dedicati, anche al di fuori del campo chirurgico, motivo per il quale presso la neurochirurgia del Bufalini è stata sviluppata una piattaforma di ‘allenamento’ pre chirurgico”. (Red)

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