
SULMONA. È partito con il piede sbagliato il servizio mensa gestito dal Comune. L’esordio, avvenuto il primo ottobre, ha mostrato subito le prime crepe: nella primaria Masciangioli circa un centinaio di bambini hanno potuto pranzare solo nel tardo pomeriggio di mercoledì, qualcuno addirittura alle tre, tra la rabbia e la preoccupazione dei genitori. Ieri stesso caos si è ripetuta alla primaria Lola di Stefano con diversi bimbi che hanno atteso almeno un’ora e mezza prima di sedersi a tavola. Al centro del problema c’è la piattaforma digitale di prenotazione, strumento pensato per rendere più efficiente il servizio ma che, nei fatti, si è trasformato in un ostacolo. Molti genitori non hanno provveduto a iscrivere i figli entro la scadenza del 2 settembre, nonostante i solleciti del Comune. A scuola, però, davanti a bambini affamati, non è possibile fare selezioni: così hanno mangiato anche coloro che non risultavano registrati. Il risultato? Più pasti serviti di quelli prenotati, con ritardi, disservizi e sprechi. Si ripete così un paradosso: chi paga e si iscrive rischia di restare senza pranzo, mentre chi non versa la quota si accomoda regolarmente a tavola. Una situazione che mette in difficoltà le operatrici, impossibilitate a fare appelli o escludere bambini già seduti ai tavoli. “Nessun alunno è rimasto senza pasto. Si è comunque riusciti a gestire la situazione. In ogni caso abbiamo fatto un appello alle famiglie per prestare maggiore attenzione in modo tale da evitare il ripetersi di tale situazione”- afferma Giuseppe D’Angelo, uno dei rappresentanti d’istituto in carico. Sulla stessa linea Alessandro Ciuffino, un altro dei rappresentanti. Tra le proposte c’è anche quella di prevedere delle sanzioni per quanti accumulano morosità. Se Ep e Coselp continueranno a svolgere il servizio anche la prossima settimana, però, dovrà essere il Consiglio di Stato a deciderlo: la Ri.Ca. di Somma Vesuviana che aveva vinto la gara d’appalto quadriennale lo scorso anno, poi dichiarata decaduta per l’assenza di un centro cottura autorizzato, ha infatti presentato ricorso ai giudici amministrativi di secondo grado dopo aver perso la prima battaglia legale al Tar. L’udienza si terrà, appunto, giovedì prossimo.









