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SULMONA – La preoccupazione delle famiglie si è fatta subito sentire quando si è diffusa la notizia ma dalle parole del vice sindaco Mariella Iommi si evince che la procedura formalmente non è ancora chiusa e che, a questo punto, potrebbero anche esserci delle conseguenze per la fuga di notizie. Fatto sta che a breve, gli oltre 450 pasti al giorno dei bambini delle scuole cittadine non saranno più serviti dalla Coselp, come avvenuto negli ultimi 14 anni, ma dalla Vivenda, società che si è aggiudicata la gara da 200 mila euro per i prossimi tre mesi. La Vivenda è una società collegata alla Cascina realtà romana che si occupa di refezione e ristorazione collettiva, balzata più volte agli onori della cronaca perché coinvolta in vicende giudiziarie tra cui “Mafia Capitale”. Da Palazzo San Francesco è il vice sindaco e assessore Mariella Iommi a rimarcare la regolarità delle procedure seguite, come aveva già fatto d’altronde nelle scorse settimane. “Ritengo opportuno precisare che questa Amministrazione, nell’esclusivo interesse della città e in particolare della collettività scolastica, ha avviato un percorso sul servizio di refezione con l’ espletamento di una gara verde a ridotto impatto ambientale tesa a garantirne la qualità, nel puntuale rispetto delle disposizioni nazionali e regionali in materia di appalti verdi” afferma l’Assessore all’Istruzione Mariella Iommi. L’assessore precisa che è stato stabilito di garantire la qualità dei cibi, “compresi quelli relativi all’offerta di prodotti a km zero, e sono stati richiamati espressamente i contenuti delle linee guida regionali riferite al menù refezione come indicato dalla Asl. Inoltre” aggiunge la Iommi “in merito ai dipendenti della ditta che gestisce attualmente il servizio, mi preme assicurare che nel bando è contenuta la clausola di salvaguardia sociale, che prevede, nel rispetto dell’organizzazione aziendale, il riassorbimento del personale del precedente affidatario e ciò a garanzia dei livelli occupazionali. Iommi chiude sottolineando che “la procedura non è conclusa, auspico che gli uffici possano portare a compimento il loro lavoro con serenità e nell’esclusivo interesse del bene comune, che certamente non sarà compromesso da inutili, sterili e strumentali polemiche”.

Andrea D’Aurelio

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