
SULMONA. Più varietà di pietanze in tavola dal sapore più salato, almeno per il portafogli. Sarà “servito” oggi il nuovo menù approvato dalla ASL 1 da portare a tavola nelle mense scolastiche di Sulmona. Dalla pizza rossa (o bianca) alla pasta al forno, passando per le lasagne, le polpette di pesce, il merluzzo gratinato e le tagliatelle al menù di carne. Un cambio di portate su otto settimane anziché su quattro, deciso lo scorso gennaio durante l’incontro della commissione mensa, alla presenza dei responsabili dell’azienda sanitaria e dei genitori rappresentanti delle diverse realtà scolastiche del territorio. Più varietà di pietanze in tavola dal sapore più salato, almeno per il portafogli. Con il nuovo menù, aumentano sensibilmente le tariffe. Per chi rientra nella prima fascia ISEE (quella da 5.956,01 a 7.000 euro), il costo del pasto passa da 0,54 centesimi pagati fino a ieri, a 0,56 centesimi. Per chi è inserito in seconda fascia (da 7.001 a 8.000 euro), si passa da 0,81 a 0,83 centesimi. Rincaro più alto per chi è in terza fascia (da 8.000,01 a 10.000 euro), pagando 1,39 euro a pasto invece di 1,35. I pasto in quarta fascia (da 10.000,01 a 12.000 euro) aumenta a 2,22 euro (2,16 prima), mentre in quinta fascia (da 12.000,01 a 14.000 euro) passa da 2,71 a 2,78. I componenti della sesta fascia (che va da 14.000,01 a 17.000 euro) pagheranno 3,34 euro invece di 3,25. Aumento di nove centesimi anche per la settima fascia (da 17.000,01 a 21.000 euro), con il pasto che passa da 3,52 euro a 3,61. Dieci centesimi in più per ogni pasto lo pagheranno i componenti dell’ottava fascia (da 21.000,01 a 26.000), con la pietanza che aumenta a 3,89 euro rispetto ai 3,79 di inizio anno. Più “gravosi” i rincari per la nona fascia (da 26.000,01 a 30.000 euro) e la decima fascia (oltre 30.000 euro): i primi pagheranno dodici centesimi in più (con il passaggio da 4,33 a 4,45 euro), gli altri quindi centesimi in più (da 5,41 a 5,56 euro). A gestire il servizio, per i prossimi quattro anni, sarà l’associazione temporanea di scopo Ep-Coselp che si è aggiudicata la gara del Comune. Sulla vicenda, in ogni caso, pende un ricorso davanti al Tar Abruzzo, promosso dalla Rica di Somma Vesusivana, la ditta che era stata esclusa.