Anche in altri comuni dell’Aquila si combatte contro il metanodotto Snam. Mercoledì 27, infatti, a Navelli ci sarà l’incontro tra Asbuc e sindaci dei comuni aquilani coinvolti dal progetto di realizzazione del metanodotto Snam, con invito esteso ad assessori e consiglieri regionali e ai parlamentari espressione del territorio. Promotori dell’iniziativa, i sindaci di Navelli, Paolo Federico e di Sulmona, Gianfranco Di Piero. “Il metanodotto Snam è un’opera scellerata, che causerà ai nostri territori danni irreparabili. Occorre urgentemente fare quadrato, serrare le fila e opporci con tutte le nostre forze, ben venga dunque l’assemblea dei sindaci convocata a Navelli”, afferma Fernando Galletti, presidente Asbuc. “Il fronte contrario a cui aderisce convintamente l’Asbuc sostiene che in numerosi punti del tracciato il metanodotto interferisce pesantemente sull’aspetto urbanistico dei territori, con i beni ambientali, con i diritti di uso civico e con le attività economiche, e non vengono rispettate le distanze di sicurezza per l’incolumità dei cittadini. A livello procedurale, si contesta la mancanza di uno studio sismico di dettaglio sull’intero tracciato che pure sarebbe un preciso obbligo, previsto dal decreto Via del 7 marzo 2011 e che andrebbe assolto prima della chiusura del procedimento autorizzativo, e non a posteriori. Argomentazioni ineccepibili, e che il governo non può ignorare, facendo finta di nulla. La società Snam ha ignorato deliberatamente l’esistenza dell’amministrazione dell’uso civico, preferendo stringere accordi con gli occupatori abusivi. Ma la Snam deve sapere che 40 ettari sono stati sottratti a questi abusivi, reintegrati nei bei comuni, a beneficio dei cittadini, e in nessun modo disponibili per il passaggio del tubo. La Snam sostiene che il passaggio del metanodotto non creerà problemi, in quanto sarà collocato a otto metri di profondità e che i luoghi saranno ripristinati. Ebbene è una falsità, questa sciagurata opera distruggerà decine e decine di cave di tartufi, l’impatto paesaggistico sarà importante e irrimediabile, saranno ‘bucate’ e distrutte numerose sorgenti di preziosa acqua. Parliamo dunque di danni irreversibili e di uno sfregio ad una intera comunità, che si sta impegnando da anni a valorizzare questo territorio”, conclude Galletti.
Riproduzione riservata