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SULMONA – Era finito sotto processo per minaccia e detenzione abusiva di armi ma ieri, per l’artigiano sulmonese Franco Bellei di 54 anni, è arrivata l’assoluzione da parte del giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero perché il fatto non sussiste. La vicenda è quella finita alla ribalta della cronaca a giugno 2018 perché coinvolge, come parte offesa del procedimento, l’ex vincitore del Grande Fratello 2010, Mauro Marin. Bellei è finito davanti al giudice con l’accusa di aver minacciato in modo grave l’ex gieffino, dicendogli che gli avrebbe sparato alla gambe e per aver detenuto un proiettile calibro 9 per 19 senza averne fatto denuncia all’autorità. Le indagini partirono proprio dalla denuncia di Marin secondo il quale, proprio il comportamento dell’artigiano, sarebbe alla base della dolorosa fine del rapporto con la figlia Jessica. L’ex gieffino, oggi 40 enne, si recò quindi ai Carabinieri di Castelfranco Veneto per denunciare i presunti soprusi subiti e intimidazioni. Ma tutte le accuse sono cadute nel corso del processo. L’imputazione delle minacce non ha trovato alcun riscontro come pure nulla si sa del famoso proiettile che Marin ha consegnato ai militari. La perquisizione domiciliare a carico di Bellei diede infatti esito negativo. Il 54 enne, difeso dall’avvocato Giovanni Passerini, è stato quindi assolto e sempre nel 2018 presentò una controdenuncia a carico dell’ex della figlia, per le ipotesi di reato di calunnia, per maltrattamenti verso la figlia, ovvero presunte aggressioni fisiche e verbali e per minaccia di morte nei suoi confronti, perché a detta di Bellei, Marin gli avrebbe mostrato un proiettile e gli avrebbe detto “sai che fine fai non ti ritrova nessuno”. L’udienza preliminare sarà celebrata la prossima settimana davanti al Gup del Tribunale di Sulmona. Una sorta di “secondo tempo” della diatriba tutta familiare che è stata fatta assurgere agli onori della cronaca locale e nazionale.

Andrea D’Aurelio

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