SULMONA – Due anni e quattro mesi di reclusione all’uomo che voleva uccidere la moglie e le due figlie. La condanna in primo grado per N.Q, albanese di 44 anni, è arrivata ieri dal Tribunale di Sulmona dopo che il giudice ha acconsentito di definire la vicenda giudiziaria con il rito abbreviato. L’inchiesta era partita a settembre 2017 quando la moglie dell’albanese si era presentata presso il commissariato di Sulmona, dicendosi in pericolo di vita, dopo anni di violenze subite dal marito. Per sfuggirgli, dopo un breve soggiorno in Albania ad agosto, mamma e figlie non erano tornate a Reggio Emilia, ma si erano rifugiate presso alcuni parenti in Abruzzo. L’aguzzino le ha raggiunte, minacciando di ucciderle con un machete, qualora non fossero tornate in Emilia con lui. Nei giorni successivi alla denuncia, i familiari della donna hanno saputo da conoscenti connazionali che l’uomo si stava procurando una pistola e hanno ricevuto su Whatsapp un video del cognato in cui si incideva il braccio con un coltello, minacciando apertamente di morte la moglie. Di qui l’intervento dell’autorità giudiziaria. Raggiunto dai poliziotti di Reggio Emilia, il 43enne è stato trovato in procinto di partire per Sulmona: nella sua auto, oltre ai bagagli, l’uomo aveva con sé un grosso coltello a scatto. Le indagini furono condotte dalla Squadra Anticrimine coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario.
Andrea D’Aurelio
