
Una legge per la montagna non basta se non si accompagna a una visione concreta e duratura. È questo il messaggio che arriva da ALI Abruzzo, l’associazione che riunisce autonomie locali e amministratori, dopo l’approvazione in Parlamento del provvedimento a sostegno dei comuni montani. “Non sia un’occasione persa – avverte il presidente Angelo Radica – perché se i criteri saranno solo geografici rischiamo di lasciare indietro proprio quei territori fragili che più di altri avrebbero bisogno di attenzione”. Il nodo, però, non è solo di metodo. Lo ha sottolineato il direttore Alessandro Paglia: le risorse messe a disposizione sono poche, troppo poche per invertire una tendenza fatta di spopolamento, servizi che chiudono e comunità che faticano a restare vive. “Non servono fondi spot – spiega – ma un cambio di mentalità. Bisogna ridare centralità alle aree interne e farlo ripartendo dai servizi essenziali: scuola, sanità, mobilità. Senza questi, nessuna legge potrà bastare”. Da qui l’appello al rifinanziamento della legge Realacci sui piccoli comuni, uno strumento che esiste ma resta fermo perché privo di risorse. Il tema sarà al centro del confronto organizzato da ALI Abruzzo il 18 settembre ad Atessa, nell’ambito del Val di Sangro Expò. L’incontro – dal titolo “Aree interne, un patrimonio da difendere” – vedrà la partecipazione di amministratori locali, studiosi ed esperti. Un’occasione per ribadire che la montagna non è solo una cartolina da difendere, ma un pezzo vivo e identitario della nostra regione che ha bisogno di politiche strutturali, non di interventi una tantum.









