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Al termine di questa di questa decima giornata di ricerche dei quattro dispersi sul Monte Velino, l’uniuca notizia è che nella zona di Valle Majelama è stata trovata una valanga estesa 2 chilometri, larga circa 30 metri  in media e con uno strato di neve profondo dai 9 ai 12 metri. Si parla dunque, tra neve caduta e neve arrivata dalla valanga,  di circa 600mila metri cubi di materiale. La neve polverosa e asciutta pesa circa 100 chili al metro cubo, mentre la neve bagnata arriva fino  a 700 chili al metro cubo. Per dirla spiccia, gli esperti parlano di 100mila tonnellate di neve da analizzare, solo nella Valle. Per questo motivo è stato deciso di utilizzare il potente sonar del Soccorso Alpino, arrivato dalla Valle d’Aosta. Le sonde da valanga hanno una lunghezza media di 2,5 metri ma si è arrivati a prolungarle fino a 4 metri e oltre. Una lunghezza insufficiente nelle ricerche sul Monte Velino.

L’antenna Sonar di 80 centimetri di diametro, è in grado di captare, anche a profondità importanti, i metalli: chiavi, cellulari e metalli degli indumenti da alpinisti, ramponi, racchette.  E’ una tecnologia che il Soccorso Alpino da un anno impiega con successo in Valle d’Aosta e in Trentino e che si spera dia risultati anche sul Velino. Si proverà anche ad abbassare il livello di neve.

Dopo l’improvviso distacco del gatto delle nevi dall’Ericsson S 64, si proverà di nuovo con un altro mezzo messo a disposizione dalla ditta costruttrice per tentare una  delicata fase di smassamento della neve. Nella mattinata di domani il mega sonar Recco tornerà in azione sarà collocato a bordo dell’elicottero dei Carabinieri, ex Forestali, che per le sue caratteristiche tecniche risulta infatti particolarmente indicato; verrà utilizzato per scandagliare l’area delle ricerche con un minore coinvolgimento dei soccorsi a piedi. L’area delle ricerche sara’ bonificata per cui non ci saranno uomini in quota, per evitare possibili interferenze”.

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