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SULMONA. Era stato investito da un’auto in via Lamaccio, morendo poco dopo una settimana in ospedale. I familiari chiedono un maxi risarcimento da 600 mila euro all’automobilista. Finisce sul tavolo della  Corte d’Appello dell’Aquila la tragica morte di Guido Lastra, 63enne di Sulmona, che non era riuscito a sopravvivere ai gravi traumi riportati a seguito del sinistro stradale che risale al dicembre 2017. Lastra era stato investito in via Lamaccio da un’automobile, guidata da P.M., anche lui sulmonese. Ricoverato in ospedale nel reparto di ortopedia, il quadro clinico si era aggravato, tanto che era finito poco dopo in rianimazione dove è deceduto. I familiari avevano quindi presentato una denuncia, finita sul tavolo della procura, che a sua volta aveva disposto l’autopsia. Inizialmente si era pensato ad un’imperizia medica. Tuttavia l’anatomopatologo, Ildo Polidoro, aveva poi accertato che la causa della morte di Lastra deriva dalle ferite rimediate dall’investimento. Per questo era stato indagato l’automobilista, scagionato in seguito dal gip dal momento che circolava entro i limiti di velocità. Tuttavia i familiari di Lastra, tramite l’avvocato, Armando Valeri, hanno intentato l’azione civile, per chiedere il risarcimento dei danni e quindi il riconoscimento quantomeno del concorso di colpa nell’incidente. Circostanza che ora, dopo la sfavorevole sentenza di primo grado, dovrà accertare la Corte d’Appello dell’Aquila che ha designato il collegio e a breve si esprimerà sul caso

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