
PESCARA. Una manovra sbagliata potrebbe aver provocato la caduta dalla moto che ha dilaniato il corpo di Francesca Ferrari, 55enne di Pescara, morta tragicamente ieri sull’autostrada A 25, sul territorio comunale di Popoli. La prima ricostruzione dell’incidente, effettuata dagli agenti della polizia stradale di Pratola Peligna, è supportata da tre super testimoni. Si tratta di motociclisti che viaggiavano dietro la coppia e che hanno assistito alla scena. I tre super testimoni hanno quindi fornito elementi utili agli inquirenti per rimettere insieme i pezzi della tragedia. Francesca è volata dalla moto cento metri prima dalla galleria di Colle Castiglione a Popoli, in prossimità di una semi curva. Il marito, noto armatore di Pescara, potrebbe aver perso il controllo del mezzo, stringendosi troppo alle barriere. Solo dopo alcuni chilometri l’uomo è riuscito a tornare al punto dell’impatto e ad allertare i soccorsi. Per la donna non c’era più nulla da fare. Raccapricciante la scena che si è presentata sotto gli occhi dei soccorritori. La prima ispezione sulla salma non ha evidenziato elementi che fanno pensare ad un malore. Qualcosa di più potrà dire l’autopsia, disposta dalla procura della repubblica di Pescara. L’esame sarà svolto domani dall’anatomopatologo, Cristian D’Ovidio. Il marito della 55enne è stato quindi indagato come atto dovuto per omicidio stradale ed è risultato negativo agli esami di prassi. Sotto shock, avrebbe raccontato ai poliziotti di non essersi accorto subito dell’impatto. L’incidente è l’ennesimo dramma che colpisce la coppia, privata dei loro due figli: Lorenzo di 25 anni e Marco, 19enne, vittima di uno schianto in scooter