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SULMONA – Si infittisce il mistero sulla tragica fine dell’ex forestale Guido Conti. Dopo dieci giorni dalla sua morte, avvenuta sulla strada provinciale Morronese, la Procura della Repubblica di Sulmona continua a indagare per l’ipotesi di istigazione al suicidio. I giorni passano in fretta ma nuovi particolari emergono sulle ultime ore di vita dell’ex generale. Fino all’ultimo si è mostrato attento alla sua città. Il giorno prima della morte, oltre all’operazione di vaporizzazione richiesta all’azienda informatica “Archimede” dopo aver cancellato i dati dal pc fisso, Conti ha acquistato confetti. A chi erano destinati e perché? Nessuna risposta al momento come, non si riesce ancora a capire, il perché l’ex forestale la mattina di quel maledetto venerdì 17 novembre dopo aver comperato tre buste bianche di formato rettangolare e un francobollo alla tabaccheria di via De Nino, ha prelevato 1500 euro in contanti nel vicino istituto bancario per poi lasciarli a casa. Sugli ultimi movimenti di Conti proseguono gli accertamenti di magistrati e investigatori che nei giorni scorsi hanno ascoltato cinque dirigenti Total, la multinazionale dove l’ex forestale si era insediato dopo aver lasciato l’arma. Un incarico durato quindici giorni perché mercoledì 15 novembre Conti comunica alla famiglia il suo rientro a casa. La Procura sta passando al setaccio anche tabulati telefonici e mail dell’ex generale mentre sulle ultimissime ore si concentra il mistero. L’ultimo accesso a whatsapp risale alle 9,52. L’esame autoptico circoscrive il decesso fra le 17 e le 19. Che cosa ha fatto Conti in sette ore? Dove è andato? Ha forse incontrato qualcuno o ha occupato tutto il tempo per consumare inchiostro e scrivere i suoi ultimi pensieri? Tutte domande alle quali magistrati e investigatori stanno cercando di rispondere per arrivare alla verità, sempre con il dovuto rispetto che si deve all’uomo integerrimo che, proprio sulla sua fine, ha chiesto il silenzio.

Andrea D’Aurelio

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