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SULMONA – «Sono io che ho chiamato PrimaDaNoi.it per dire che l’ex generale Guido Conti aveva lasciato la Total. E’ stato un gesto impulsivo». Lo ha detto a “Il Tempo” il telefonista anonimo che poche ora prima della tragica fine dell’ex forestale Guido Conti aveva contatto la redazione PrimaDaNoi per segnalare le dimissioni dalla Total, incarico che Conti aveva assunto quindici giorni prima. La notizia della telefonata anonima, finita peraltro nella mani della Procura della Repubblica di Sulmona che indaga per istigazione al suicidio, si è diffusa rapidamente. Da qui il gesto del telefonista che si è sentito in dovere di fornire spiegazioni. L’uomo al telefono, con voce camuffata, comunicò che «il generale ha lasciato la Total per contrasti con l’amministratore delegato Francois Rafin». Il telefonista racconta di aver scoperto l’addio di Conti alla Total tramite una mail interna che non sarebbe mai stata rivelata dall’azienda. Il soggetto in questione è stato sentito dai magistrati assieme ai cinque dirigenti Total. Probabilmente l’ex forestale si è ritrovato a ricoprire un incarico che si immaginava diverso ma le ipotesi sulle quali si lavora sono tante perché altrettanti sono i punti da chiarire. A chi ha spedito l’ex generale la terza lettera? Perché prelevare denaro in contati prima della morte e lasciare i soldi a casa? Come mai l’acquisto di confetti il giorno prima ma soprattutto perché chiedere la vaporizzazione dei dati al pc? Tutte domande alle quali stanno cercando di rispondere investigatori e magistrati. La Procura ha aperto anche un fascicolo per fuga di notizie in riferimento alla lettera pubblicata sulla stampa dove Conti cita la tregedia di Rigopiano. Ma con quella vicenda l’ex forestale, come confermato dai consulenti della Procura di Pescara, non c’entra nulla. Si continua a scavare e ricostruire le ultime ore di vita dell’ex generale con la speranza di trovare indizi che portino alla verità. Per il resto permane il vuoto per la perdita di un gigante.

Andrea D’Aurelio

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