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SULMONA –  Lavorava per conto dell’Ivri e stava effettuando il solito giro d’ispezione a bordo dell’auto di servizio, una Citroen, quando avrebbe perso il controllo della propria autovettura finendo contro il guardaril. Per il tragico schianto mortale sulla Statale 652 di Castel Di Sangro, che il 17 luglio 2019 costò la vita ad una giovane guardia giurata, Enzo Casaburi, 22 anni, originario di Mercato San Severino, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Giovanni De Rensis, ha rinviato a giudizio sette persone tra cui dirigenti Anas, la società che si occupa di infrastrutture stradali. Per tutti l’accusa è di cooperazione in delitto colposo. A processo sono finiti i Direttori del centro di manutenzione del tratto stradale, per le diverse aree di competenza, due figure con qualifica di capo nucleo, due figure con qualifica di sorvegliante e il progettista dei lavori di adeguamento delle barriere di sicurezza. Per la Procura i sette avrebbero concorso a determinare il decesso dell’automobilista per colpa consistita nella realizzazione, mantenimento e omessa regolarizzazione della barriera a tre onde collocata a protezione del viadotto, caratterizzata dalla presenza di un cordolo in cemento a terra e dall’assenza di adeguata transizione tra due diverse barriere. Fatti strutturali che, sempre secondo l’accusa, avrebbero procurato un brusco arresto della marcia da parte dell’automobilista, viaggiante senza ausilio delle cinture di sicurezza, e la conseguente apertura dello airbag contro cui si sarebbe abbattuto per l’urto non armonizzato del veicolo. Il decesso si verificò per un grave trauma toraco-addominale. Una vera e propria tragedia che scosse e non poco la comunità. I sette imputati dovranno ora presentarsi, il prossimo 16 aprile, davanti al giudice monocratico per la prima udienza del processo.

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