
Salgono a quattro gli avvisi di garanzia per la morte di Adelio Di Natale, il giovane maestro di sci di Roccaraso, deceduto il 19 novembre 2021, dopo essere rimasto ferito durante una battuta di caccia, tra Roccaraso e la frazione di Pietransieri. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore, Stefano Iafolla e ha mandato gli atti alla Procura, disponendo nuove indagini. L’inchiesta aperta subito dopo l’incidente, che risale all’11 novembre di tre anni fa, aveva portato la Procura ad iscrivere sul registro degli indagati un medico dell’ospedale peligno. Al termine delle indagini preliminari la Procura aveva chiesto poi l’archiviazione a carico del sanitario, non essendo emersi elementi per accertare che la morte di Di Natale dipendesse da un’imperizia medica. I familiari del 30enne si erano opposti. Di Natale nell’incidente di caccia era stato raggiunto alla gamba destra, da un colpo partito accidentalmente dal fucile che portava con sé e che gli aveva procurato uno choc emorragico e la frattura scomposta del femore. Dopo il ricovero a Sulmona era stato trasferito all’ospedale di Teramo, per poi essere trasportato al Policlinico Umberto I di Roma, dove è deceduto. Lungo il sentiero montano, tra Roccaraso e Pietransieri, c’era anche il padre che aveva allertato i soccorsi. La morte del giovane maestro di sci aveva sconvolto l’intera comunità. Nella lente della giustizia era finito il medico dell’ospedale che aveva preso in carico Di Natale, accusato di “non aver asportato tutti i corpi estranei (polvere da sparo, ndr)”, determinando il decesso per setticemia. “In presenza del grave quadro clinico di Di Natale e della concomitante presenza di plurime cause interagenti in senso sfavorevole, non è possibile affermare che il comportamento alternativo, consistente in una completa revisione chirurgica della lesione, avrebbe impedito la morte”- aveva scritto la Procura chiedendo l’archiviazione. Il gip, ritenendo che debbano essere svolti ulteriori accertamenti, ha ordinato approfondimenti investigativi, soprattutto in ordine alle cartelle cliniche e alla documentazione sanitaria. Da qui la nuova perizia disposta dalla Procura che domani conferirà l’incarico a tre esperti per analizzare le carte e accertare eventuali anomalie. Nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo in concorso, sono finiti quindi altre medici che avevano preso in carico Di Natale. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Alessandro Scelli, Vincenzo Colaiacovo, Pietro Savastano e Luca Tirabassi mentre i familiari di Di Natale sono assistiti dai legali Francesco Scacchia e Eliana Di Palma.









