
L’appuntamento da segnare sul calendario è quello del 29 ottobre quando tornerà a riunirsi il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il vertice interforze tra le forze dell’ordine si terrà a Palazzo San Francesco per esaminare da vicino la “cornice generale di sicurezza nel territorio sulmonese”. Alla riunione del comitato, la cui convocazione è partita dal Prefetto Giancarlo Di Vincenzo su richiesta del sindaco Luca Tirabassi, è stato invitato anche il procuratore della Repubblica di Sulmona Luciano D’Angelo. Due gli argomenti che continuano a tenere banco e a generare crescente preoccupazione: i fiumi di droga che circolano nella vallata e la violenza del fine settimana con la cosiddetta movida che torna ad essere sotto esame. La prova generale ci sarà anche questo e il prossimo weekend, prima cioè di sedersi sul tavolo e tirare la linea, per studiare eventuali contromisure, che al momento non sono escluse dal sindaco Luca Tirabassi che ha chiamato a raccolta proprio le forze dell’ordine per adottare, se necessario, ulteriori disposizioni. Da un lato ci sono i fatti e dall’altra parte le risposte. Venendo ai numeri, solo nell’ultimo mese sono stati sequestrati due chili di sostanza stupefacente con i due maxi blitz, uno effettuato dalla guardia di finanza alla Badia che ha permesso di trovare quasi un chilo di droga e il deposito con 240 mila euro in contanti e l’altro dai carabinieri che hanno scoperto un altro deposito con otto etti di cocaina nello studio professionale di un osteopata dopo aver fermato e arrestato per due volte in tre giorni un 48enne con 190 grammi di coca. Da quei colpi di pistola esplosi su un portone di via Del Cavallaro, ad agosto scorso, la lotta allo spaccio ha ripreso vigore e forse non sarà un caso. Dall’inizio dell’anno sono 32 gli arresti in flagranza per un totale di nove chili di stupefacenti tolti dal mercato. Se è vero che le quantità sono significative, anche la riposta delle forze dell’ordine è stata incisiva. In un territorio dove la droga si conferma il vero business per gli affari criminali, gli uomini e le donne in divise non restano a guardare. Poi c’è il capitolo violenza con le risse, quelle gravi, avvenute a cadenza periodica in pieno centro. Quattro i gravi episodi con feriti finiti al maxillo-facciale dell’ospedale dell’Aquila. Tutti per lo più avvenuti nel quartiere del Cinema Pacifico dove nelle maxi risse sono spuntati coltelli, accendini e cinghie. Il locale che si trova nel quartiere è stato oggetto di ispezione in tarda serata. Tre di questi quattro episodi hanno avuto comunque una coda giudiziaria nel senso che gli autori sono stati assicurati alla giustizia com’è avvenuto per la rissa-aggressione di piazza Capograssi e per le botte al sindaco di Introdacqua. Le risorse umane sono sempre più esigue. Per questo nel comitato si studierà come incrementare i controlli e contingentare le priorità d’intervento. La stretta è partita ufficialmente ieri con la chiusura per due settimane di un bar di piazza Garibaldi. Anche lì, ha documentato il Questore Fabrizio Mancini nel suo provvedimento, si sono susseguiti vari episodi tra cui l’ultimo che risale a settembre quando un barista era stato minacciato con una mazza da baseball da un 50enne che lavora nel bar in questione. Ma potrebbe essere l’inizio di una serie di provvedimenti o misure amministrative come daspo urbano o avviso orale. Con la stazione mobile dei carabinieri che gira nelle aree di maggiore aggregazione giovanile e la controffensiva varata dalle autorità, la movida con tutti i fenomeni connessi, droga compresa, è stata quindi dichiarata in “stato di fermo”, in attesa cioè di eventuali misure. A tal proposito, dalla tarda serata sono in corso controlli a tappeto in centro da parte dei carabinieri che stanno identificando passanti, automobilisti con ispezioni anche nelle attività commerciali. In azione con i carabinieri anche il Nas di Pescara e l’ispettorato del Lavoro









