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SULMONA – Esce di casa con un coltello di piccole dimensioni nella giacca in pieno lockdowm, senza un motivo di comprovata necessità. Multato all’epoca dei fatti per aver violato il decreto anti Coronavirus, il primo in assoluto varato dall’allora governo Conte, nella giornata di ieri ha incassato l’assoluzione per tenuità del fatto. Protagonista della vicenda giudiziaria è un 46 enne di Sulmona che è finito alla sbarra per detenzione di arma atta ad offendere. Era il 7 aprile 2020. L’Italia si era blindata per contrastare il contagio da Covid e la paura-psicosi era alle stelle. L’uomo, dovendo soccorrere un amico che era rimasto in mezzo alla strada per un difetto meccanico dell’auto, è uscito di casa e ha incrociato le forze dell’ordine, in prima linea per il controllo del territorio. Entrambi sono stati sanzionati con una multa da 400 euro per l’uscita senza comprovata necessità. Sottoposto a perquisizione veicolare e personale, è stato rinvenuto un coltello di piccole dimensione nella tasca di una vecchia giacca che indossava, di proprietà del padre, poi deceduto. Entrambi lo utilizzavano per raccogliere gli asparagi nei dintorni della comune abitazione. Dell’esistenza di quel coltello aveva riferito di non saper nulla. Fatto sta che è finito sotto processo. Il giudice monocratico è stato più “clemente” delle forze dell’ordine che lo multarono. Nel senso che, come previsto d’altronde dalla legge, ha ricondotto l’episodio nell’alveo della tenuità del fatto, mandando assolto l’imputato, difeso in giudizio dall’avvocato, Andrea Marino. Per il Covid non poteva uscire ma per il codice penale la sua condotta non è di rilevanza, tanto da giustificare una sentenza di condanna. (foto repertorio)

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