POPOLI (ore 13,01) – Era risultato positivo al Covid-19 e questa notte, nella terapia intensiva dell’ospedale di Pescara dove era ricoverato, il suo cuore ha cessato di battere. E’ una morte legata al Coronavirus quella di Francesco Di Berardino, infermiere in servizio all’ospedale di Popoli, che non ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia contro il virus. Ad accertare se il decesso è dovuto proprio al Covid sarà l’Istituto Superiore della Sanità. La notizia però ha gettato nello sconforto la comunità di Scafa dove l’uomo risiede e i colleghi del nosocomio di Popoli, interessato da un piccolo focolaio, che ha destato preoccupazione. Tre dei sette operatori sanitari contagiati risiedono in Valle Peligna. Il dolore dei colleghi fin dalle prime ore di questa mattina è stato espresso anche in alcuni post sui social. “Un avamposto come tanti quello dove si è trovato a lavorare Francesco e dove Francesco ha contratto il virus, lui e tutta la sua famiglia…..si, un avamposto come tanti… – scrive Maria Luisa Ianni – Ma ci ricordano che tutto è stato fatto e soprattutto che va tutto bene e che comunque sia, siamo i ‘primi della classe’….ma fateci il piacere….Un 25 Aprile in cui la Liberazione di questo Paese dovrebbe essere dall’ignoranza, dal pressappochismo, dalla superficialità e dal qualunquismo…. Certo che sì può morire in prima linea ma solo quando sei sicuro che ciò che è stato fatto segue un disegno che porti a qualcosa e così, riesci ad accettarne la morte forse anche accettando di essere un martire o un eroe”. Una morte che fa riflettere sull’impegno, l’abnegazione e l’esposizione degli operatori sanitari in tempo di emergenza. L’infermiere da quando si è appreso aveva avuto la possibilità di rimanere a casa, ma non ha voluto lasciare i colleghi a combattere sul fronte. Aveva preso la laurea in età matura per amore del suo lavoro. Oggi il decesso che ha spezzato il cuore a tutti. Alla famiglia vanno le nostre condaglianze.
Andrea D’Aurelio
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