
Non solo sarebbe stato raggirato ma anche narcotizzato mediante l’inalazione di alcuni farmaci tranquillanti. Si allarga l’inchiesta sull’anziano di 93enne di Pettorano sul Gizio che, nei mesi scorsi, aveva denunciato per furto la sua ex assistente domestica, una 50enne del posto. La Procura della Repubblica di Sulmona, nei giorni scorsi, ha disposto l’analisi dei medicinali trovati a casa della donna nel corso della perquisizione domiciliare per verificare la compatibilità con il farmaco trovato all’interno di una siringa a casa dell’anziano. La comparazione sarà oggetto di approfondimenti accurati da parte del laboratorio del Ris. Secondo l’anziano, la donna, approfittandosi dello stato di fragilità, dal momento che lavorava in casa come badante, avrebbe rubato una cassaforte con la speranza di trovare monili in oro o contanti. Un colpo andato in fumo, poiché la cassaforte era vuota. La Procura aveva quindi raccolto la denuncia di parte dell’anziano e disposto una perquisizione a casa della donna, effettuata dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro. Dopo aver sequestrato il telefono cellulare, per scandagliare messaggi e conversazioni, le indagini ora si sono allargate sul fronte dei medicinali per verificare cioè se il 93enne, come ipotizzato, possa essere stato narcotizzato. La donna, sin dal primo momento, ha respinto ogni addebbito, ritenendo pretestuosa l’accusa dell’anziano, vista la vertenza occupazionale in atto









