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SULMONA. Da qualche anno non è più il giorno che segue la vigilia di Natale e precede Santo Stefano. Il 25 dicembre piomba come un “missile” nella quotidianità, spesso segnata da evidenti difficoltà che rischiano di trasformare il giorno rosso sul calendario in un giorno nero o comunque in un “rosso relativo”. Sempre più complicato sconnettersi con il mondo e ricollocarsi in quel focolare domestico che ha scandito i Natali di un tempo tra un tre sette e una tombolata. La festa ha l’amaro in bocca per quanti si trovano dietro le sbarre, sul letto di un ospedale, al capezzale di una persona cara, lontani dalla famiglia d’origine o in cerca di fortuna. Poche certezze sotto l’albero e tanti punti interrogativi. Ne sanno qualcosa gli operai della Marelli di Sulmona, che la scorsa settimana hanno marciato per il loro futuro, appeso al filo di Stellantis. Non uno ma 460 dipendenti, con le famiglie a carico, che non sanno fin quando potranno tirare avanti. Lo stesso può dirsi per i 44 operai della Sodecia, anch’essi risucchiati dalla crisi del settore automotive. C’è chi il giorno rosso lo passerà in divisa, che sia quella sanitaria o quella d’ordinanza,  senza nemmeno il tempo di stappare lo spumante. In tanti conteranno le “sedie vuote”, un tempo occupate dai propri congiunti, strappati troppo presto alla vita, vuoi per una tragedia o per una malattia. Se è vero che il Natale è famiglia, per loro sarà tutto più difficile. Qualcuno ne approfitterà per immaginare una nuova vita, come gli studenti del Liceo Classico che il 7 gennaio torneranno tra i banchi della storica sede, riaperta dopo tre lustri. Per tutti il Natale arriva, all’improvviso, indipendentemente dalle singole volontà. Non viene a togliere qualcosa ma ad aggiungere. Non ha la bacchetta magica ma ha la forza di aggregare anziché disperdere, rimettere insieme famiglie e persone, pezzi di vita sparpagliati ovunque. Anche l’uomo di strada oggi non passa inosservato. Sentirsi meno soli e riscoprirsi comunità non è scontato. E’ già un dono. Che sia un Natale di serenità e di prossimità, capace di allontanare l’indifferenza e accorciare le distanze. Avrà un senso a quel punto il rituale, scambiarsi l’augurio davanti al calice dell’irrinunciabile aperitivo. Il Natale bussa alle porte. A noi il compito di aprire.

Andrea D’Aurelio

(l’aggiornamento in tempo reale delle notizie torna alla mezzanotte del 27 dicembre. Nelle prossime 48 ore saranno pubblicate esclusivamente le notizie di particolare rilevanza che hanno cioè un carattere di indifferibilità)

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