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SULMONA. Non che sia un Natale sereno e luminoso, almeno per loro, i 460 dipendenti della Marelli di Sulmona, la fabbrica inghiottita dalla crisi del settore automotive. Sotto l’albero ci sono buste paga più leggere e un futuro sempre più incerto. Non basta una lettera al Babbo con la barba bianca per risolvere la situazione. Ma, nonostante tutto, il Natale arriva anche in casa Marelli. Azienda ed organizzazioni sindacali hanno infatti concordato il periodo di chiusura di fine anno. I cancelli della fabbrica peligna si chiuderanno il 21 dicembre per riaprirsi con il primo turno del 7 gennaio. I lavoratori interessati all’inventario ed alla manutenzione impianti, durante lo stop natalizio, verranno avvisati dai propri capi servizio. Negli ultimi tempi la fabbrica ha lavorato a ranghi ridotti a causa dei rallentamenti produttivi dell’ex Sevel di Atessa, a cui è collegata per l’80 per cento della produzione. Sono stati infatti sospesi, lo scorso 26 settembre, i turni di notte. Il recupero ore, solo per alcuni operai, è scattato dalla scorsa settimana. Intanto oggi è in programma il faccia a faccia tra le Rsu di stabilimento e il sindaco, Gianfranco Di Piero, a Palazzo San Francesco. Il Comune incontrerà infatti i rappresentanti sindacali per dare precisi indirizzi alla Regione in vista del possibile prolungamento dei contratti di solidarietà fino ad agosto 2026. Previsto anche un aumento degli esuberi, da 85 a 147. A fine anno scomparirà infine un altro pezzo del Ducato

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