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SULMONA – La scommessa sulla prevenzione non è stata ancora recepita dalle istituzioni. Ma le associazioni Coeso e Avioclub Fabrizia Di Lorenzo non si arrendono e premono sulla realizzazione del polo di protezione civile nell’area di Case Pente dove sono state avviate le operazioni preliminari dalla Snam. L’idea è quella di addivenire ad una variante al progetto per spostare la Snam nel vero senso della parola. Di seguito la nota delle associazioni: “Vivendo quotidianamente un disarmante clima di perplessità e disorientamento generale, un po’ a tutti livelli del nostro bel Paese ed ancor più del continente europeo, si avverte forte il malcelato impulso egoistico ad abbracciare con lo sguardo – e non solo – i problemi di casa.
Quelli, cioè, che caratterizzano l’intera Valle Peligna e per essa individuano il Comune capoluogo del territorio, la Città di Sulmona, come riferimento topografico del più esteso ambito di conca al centro delle cosiddette Aree Interne d’Abruzzo. Le aree interne sono parte rilevante dell’Abruzzo, ma il loro peso politico è funzione anche della reputazione che esse riescono a costruirsi rispetto agli ambiti territoriali con maggior dinamica. A proposito di Fondi europei non intercettati dalla capacità progettuale nazionale e fondi regionali spesi in ridotta misura, peraltro concentrati in azioni non sempre qualificate: per l’oggi e soprattutto il domani, che fare? Quant’è vera la pur datata espressione lasciataci in eredità dalla fervida mente di un insigne letterato a noi tutti caro: “Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere” (Antonio Gramsci). E’ tempo di lumache, con schizzi di bava prodotta nei durevoli contrappunti politici e istituzionali locali, al momento, peraltro, senza esiti chiarificatori… Ma di idee concrete e verosimilmente lungimiranti, da sostenere sin dall’esordio e finanziare ricercandone forme e fondi, non v’è traccia. Così poi, lavorando alacremente solo al cerimoniale cittadino della S. Pasqua, scansando ogni pur netto e vivido ricordo del giorno che segue al lunedì dell’Angelo, quando il turismo delle tradizioni – solo mordi e fuggi – si dissolve, resteranno ancora una volta solo colombe in volo sotto il cielo che copre le Aree interne, segnatamente quella Peligna. Nel mentre, però, un dardo elettronico è piovuto dal lontano settentrione infiggendosi, a mo’ di picchetto con tanto di cripto-box, sulla sponda nord del letto fluviale del Vella, sponda opposta alla località Case Pente contornata già da giorni da una vistosa rete arancione: il cantiere della Centrale di compressione del metanodotto SNAM.
La palina infissa e con tanto di codice, indica il punto in cui il ferroso tubo, raccordandosi alla centrale, transiterà col suo compito e calibro per proseguire nel previsto lungo cammino.
Tutto vero, non c’è da illudersi.
Ed allora, da tempo si è civicamente proposto un progetto preliminare ed ancora ci si sforza con vigore di dimostrarne le potenzialità, nella convinzione che almeno un’opera di pubblica utilità potrebbe trovare proprio lì vicino ragion d’essere, concertando con …l’impero industriale una concessione: variante minimale al tracciato per ospitare la realizzazione di una infrastruttura (HUB) di Protezione Civile, con più scopi d’utilizzo da tempo ben definiti.
Anche perché, ad oggi, il Comune di Sulmona non ha adottato atti di programmazione efficace che contendano vittorie rispetto ai noti e vari tipi di rischio che gravano in zona.
Non si tratta di una idea dettata dalla disperazione, bensì di investire sulla prevenzione e scommettere ancora, nella logica di diversificare per valorizzare, sulle potenzialità di un territorio oramai abbandonato e che mostra più di un segno di decadenza”

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