
SULMONA. Nicola Di Ianni nella centralissima piazza Garibaldi, Catia Puglielli e Angelo Figorilli si contendono l’ambita piazza XX Settembre mentre Luca Tirabassi carica i suoi nel cortile di Palazzo San Francesco, sfidando la pioggia. A Sulmona la politica scende in piazza per gli ultimi colpi di campagna elettorale. Una campagna piatta che si è accesa proprio sul finale.
DI IANNI
Il candidato sindaco, Nicola Di Ianni, sale sul palco di piazza Garibaldi. Di Ianni, sostenuto da una sola lista (Metamorfosi) e da sedici aspiranti consiglieri comunali, non conta le persone nè teme di il confronto con le altre location, consapevole che piazza Maggiore è il termometro del consenso popolare. “Mi ha detto non andare in piazza altrimenti se vengono 50 persone che fai? Ma il nostro progetto guarda oltre”- incalza Di Ianni, circondato dai candidati che hanno sviscerato piccole grandi questioni: Tribunale, Cogesa, cittadella dello sport, industria del turismo, politiche giovanile e nelle frazioni. Di Ianni riavvolge il nastro, quando gli era stato chiesto di fare il candidato unico del terzo polo. “Non siamo mai stati oggetto di nessuno anche quando ci hanno bussato dalla Regione e ci hanno chiesto di costruire un terzo polo. Poniamo il caso che avessi accettato, che cosa sarebbe accaduto?”- si chiede Di Ianni. “Avevo messo la faccia con la gente, dicendo che andavo da solo e avrei dovuto sottostare a qualcuno. Preferisco perdere con la mia dignità e rimanendo me stesso. Della politica del dover dire si signore non me ne importa alcunché”, aggiunge caricando i suoi sostenitori.
PUGLIELLI
Ad aprire il comizio del polo civico riformista e della sua candidata sindaca, Catia Puglielli, è stata l’ex parlamentare Paola Pelino. Sotto il palco c’è Bruno Di Masci, uno dei soggetti politici che ha dato vita al raggruppamento assieme al deputato di Azione, Giulio Sottanelli. La Puglielli prima sale sul palco, affrontando tutti i temi principali e poi scende tra le lacrime. “Ho iniziato la mia campagna elettorale in mezzo alla gente e voglio finire così”- ha esordito, ribadendo che la forza di un sindaco deve essere quella “di assumere responsabilità, affrontare concretamente i problemi e ascoltare i cittadini”. “Da oggi avrete un sindaco che alza il telefono e dirà al direttore generale Asl di rispettare i codici di priorità perché c’è in ballo la salute dei cittadini”- interviene Puglielli parlando della sanità. “La pubblica amministrazione non è fatta di favori”- ha ripreso parlando dei fondi europei, delle frazioni, della riorganizzazione della macchina amministrativa e del Tribunale, per il quale “la proroga è stata promessa ma non è arrivata”. “Sulla Marelli dicono che un sindaco non può fare niente. Questa frase non la voglio sentire”- rincara Puglielli sostenuta da tre liste ( La Sulmona che Vogliamo, Convenzione Democratica e Puglielli sindaco e 45 aspiranti consiglieri comunali
FIGORILLI
Angelo Figorilli, candidato sindaco del centrosinistra, issa lo striscione “la filiera siamo noi”. Con lui il consigliere regionale Luciano D’Amico che sale sul palco e apre il comizio e i sindaci del territorio che fanno quadrato. E’ una filiera diversa, quella proposta dal centrosinistra, rispetto a quella schierata durante la campagna elettorale dai competitor. E’ sul metodo che Figorilli va alla carica per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Ho visto come la destra ha fatto la sua campagna, al chiuso, negli hotel, ne cortile del Comune, come se avessero paura di confrontarsi con la gente. In questi luoghi chiusi hanno sfilato tutti e di corsa. Hanno fatto le loro promesse”- esordisce Figorilli che vuole “riportare la speranza in città”. “La mia città è in una situazione complicata. Per questo ho deciso di dare una mano. Anche un’elezione comunale può dare l’idea di dove dobbiamo andare. Abbiamo cercato le storie, ci ha fatto conoscere e abbiamo trovato una Sulmona diversa che vuole guardare lontana”- aggiunge il candidato sindaco. Poi l’affondo. “Sono rimasti pochi posti fissi da promettere alla Saca, al Cogesa e al Comune. Ora Sulmona deve decidere se accettare il circolo vizioso della disperazione o cambiare pagina”- conclude Figorilli sostenuto da cinque liste (Pd, Movimento Cinque Stelle, Sbic, Sulmona Città Futura e Allenza Verdi
TIRABASSI
La pioggia irrompe sul cortile di Palazzo San Francesco ma il candidato sindaco del centrodestra, Luca Tirabassi, non demorde e tira fuori l’ultimo filo di voce. Prima di lui si sono alternati i rappresentati delle sei liste che lo sostengono ( Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Sulmona al Centro e Noi Moderati). Tirabassi mette subito le cose in chiaro. “Abbiamo il dovere di riportare questa città dove merita. Siamo una coalizione ampia che si è cementata giorno dopo giorno e ora siamo una vera squadra. Una squadra che ha scelto il suo leader. Non sono andato io a propormi. Ciò comincia a segnare una delle differenze. Sono un uomo libero e che non ha padroni. E chi ha pensato il contrario si ricrederà”- sottolinea il candidato sindaco- “non ho favori da restituire e cambiali da scontare. Questo vuol dire che vi potere fidare di me e della mia squadra. Ci siamo messi insieme non contro qualcuno ma per costruire qualcosa e ciò ci consentirà di restituire a Sulmona che nel resto del paese è normalità, ovvero cinque anni di governabilità”. Poi il lancio della sfida. “Abbiamo bisogno di una spunta per vincere al primo turno. Diamo una svolta al nostro futuro e facciamo una scelta chiara”- conclude tra gli applausi.