banner
banner

SULMONA – Caffe o consumazione al banco solo con il green pass rafforzato. Dopo la prova generale del week end, fioccano le prime proteste per l’attuazione del decreto festività che colpisce baristi ed esercenti dei piccoli e grandi centri. A sollevare il caso è la Cna con il suo rappresentante territoriale, Franco Ruggieri, secondo il quale le misure previste sono inconciliabili con l’attività quotidiana degli esercenti. Il riferimento è proprio ai periodi dell’anno con maggiore flusso turistico. Accade spesso che gruppi e comitive di turisti si muovono in fretta, nell’intervallo tra una visita guidata o una rassegna teatrale, pur di concedersi il piacere di un caffè al banco. Delle due l’una: o l’esercente prepara il caffè o controlla il green pass. Non un eufemismo ma una dura realtà se si considera che ci sono attività a gestione familiare, a corto di personale per gli effetti della pandemia, gestite in alcuni casi da una sola persona che non può permettersi ulteriori spese. “Ci mettiamo le mani ai capelli” sbotta Ruggieri-“non si può chiamare in causa la responsabilità degli esercenti che non hanno proprio modo di svolgere tale attività. Le forze dell’ordine, all’esito dei controlli, sanzionassero solo quelli che hanno dichiarato il falso”. Insomma arrivanno le prime rimostranze soprattutto dai bar e da quelle attività dove la modalità di contatto è minima, diversa cioè dai grandi banchetti e dai balli di gruppo. (a.d’.a.)

Lascia un commento