
SULMONA – Nessuna possibilità di accordo né con Margiotta né con i gerosolimiani. Il centrodestra non transige sulla nuova governance del Cogesa, ovvero il consiglio di amministrazione per il quale si sta lavorando con i componenti da spartire per le aree politiche di riferimento. “Chi si accontenta di qualche strapuntino e della promessa di assunzione di qualche parente o affine, si rende complice politico di questa sconcertante operazione, ma al contempo assume sulle sue spalle i non lievi oneri che la disastrosa gestione di Vincenzo Margiotta lascia in eredità –scrivono Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia-. Bilanci traballanti, sequestri di impianti, indagini della Procura della Repubblica. E’ evidente che le forze politiche sane di Sulmona che si oppongono a questa gestione, i cui cattivi risultati ricadono soprattutto sul questo Comune che ne ospita gli impianti, non faranno sconti a nessuno, perché chi comparteciperà a questa operazione potrà essere chiamato a rispondere in tutte le sedi, anche per i danni erariali prodottiâ€. Secondo il centrodestra la situazione del Cogesa fa il paio con quella di Palazzo San Francesco. “Grazie al sindaco anche esso voluto dall’ex assessore, la città di Sulmona è precipitata e giornalmente si aggrava, priva di progetti e idee di sviluppo e di una credibile guida. La soluzione unica è che questa area politica, che all’ex assessore fa riferimento, e che dietro un finto civismo ha curato esclusivamente la spartizione di posti di potere e clientelismo spinto, si faccia da parteâ€- riprendono dal centrodestra che avverte sul reclutamento di dirigente e direttore generale del Cogesa: “ chi ha fatto disastri quale amministratore, tanto da non avere a tutt’oggi le carte apposto nemmeno per l’approvazione del bilancio, non può ambire ad incarichi gestionaliâ€. E sul nuovo assetto della partecipata torna all’attacco il Pd. “La soluzione, quindi, di passare ad un cda a 5 – conoscendo i proponenti – sa tanto di “foglia di ficoâ€- tuonano i dem- “di tentativo di salvare in extremis una immagine fortemente compromessa e riversare su altri, responsabilità gestionali di anni di mala amministrazione nei confronti di una “partecipata†che, per la natura del servizio che assicura, non può essere sottratta al controllo del territorio che vi è rappresentato. Fermo restando l’assoluta contrarietà del Pd ad un coinvolgimento in gestioni pasticciate in continuità con quanto finora verificatosi, quello che ci auguriamo come forza politica è che alle dimissioni di Margiotta non segua un gattopardesco Cda in cui tutto viene cambiato perché nulla cambi, a cominciare dal pagamento di cambiali elettorali, e dove continuino a recitare un ruolo coloro che hanno determinato questo sfascio gestionale e morale. L’auspicio è che si restituisca alla città ed al territorio, attraverso i sindaci che siedono nelle assemblee degli enti sovraccomunali, un sistema di gestione democratico dove a prevalere siano esclusivamente gli interessi della collettività â€.
Andrea D’Aurelio